Alkekengi, la “lanterna cinese” per decorare i tuoi piatti e colorare il tuo orto

del 24/11/2020

L'alkekengi (Physalis Alkekengi), anche chiamato alchechengi o addirittura “lanterna cinese”, è una pianta che produce delle squisite bacche dall’aspetto insolito molto impiegate in cucina, in particolare in pasticceria.

Non l’hai mai sentito nominare? Giusto per rendere l’idea, si tratta di una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee, la stessa dei pomodori per intenderci. La bacca si presenta come un piccolo frutto arancione rivestito da foglie sottili, molto simili alla carta di riso e piuttosto belle e delicate da vedere.

Ti abbiamo incuriosito? Allora continua a leggere per scoprire tutte le curiosità sull’alkekengi.
 

Le origini dell’alkekengi

L’alkekengi è una pianta perenne originaria dell’Asia. Il nome, così particolare, deriva dalla parola araba “al-kakang”, che tradotta significa proprio lanterna cinese, e la cosa non deve stupire, vista l’evidente somiglianza. La bacca è molto simile a un pomodorino ricoperto da foglie piuttosto piccole e delicate.

In realtà, a contenere la bacca è lo stesso fiore, che racchiude appunto un piccolo frutto. L’aspetto è talmente accattivante che spesso la pianta viene coltivata anche semplicemente per scopi ornamentali.

Non bisogna però far passare in secondo piano la bontà e le proprietà del frutto, molto consumato soprattutto in Oriente dove viene apprezzato tanto per la particolarità del gusto quanto per i numerosi effetti benefici.

Quando si mangia il frutto, però, bisogna stare attenti a tralasciare il rizoma e le foglie, essendo velenosi.
 

È possibile coltivare l’alkekengi nell’orto di casa?

Si tratta sì di una pianta particolare e di origini remote, ma non ti preoccupare: l’alkekengi è piuttosto semplice da coltivare. Non dovrai fare altre che recuperare piantine belle e in salute (e a tal proposito, hai già dato un’occhiata al nostro portale?) così da trapiantarle circa a metà di aprile, in modo da scongiurare il rischio di gelate tardive che potrebbero uccidere la pianta.

Nel caso in cui volessi coltivare più esemplari, allora ricorda di posizionarli distanziandoli di circa 1 metro anche tra le file. Il terreno ideale è calcareo e ben drenato, visto che uno dei grandi nemici della pianta è proprio il ristagno idrico.

L’esposizione più adatta è quella in mezz’ombra, ma con buona luminosità. Dopo un paio di settimane dalla messa a dimora puoi procedere concimando il terreno con un prodotto ad alto contenuto di potassio, così da assicurarti fioriture abbondanti e frutti più saporiti.

Di tanto in tanto elimina le erbe infestanti e annaffia con una certa frequenza, possibilmente la sera, specie in estate quando il terreno si secca facilmente, tentando di mantenere il terreno appena umido.

L’alkekengi si raccoglie da metà agosto circa fino a fine autunno, quando le foglie attorno alla bacca si seccano e lasciano intravedere il frutto.
 

L’alkekengi può essere coltivato in vaso?

La pianta può essere anche comodamente coltivata in vaso grazie alle dimensioni ridotte. Il fusto infatti non supera in genere il metro di altezza, motivo per cui l’alkekengi di presta benissimo alla coltivazione sul balcone, soprattutto se il terrazzo non è particolarmente soleggiato.

Se si sceglie di coltivare la pianta in vaso, però, sarà necessario effettuare annualmente delle concimazioni con fertilizzante liquido (per le piante in terra basterà farlo ogni due anni circa).

L’alkekengi è una pianta che dura tranquillamente anche nei mesi invernali e non richiede particolari attenzioni, resistendo bene anche alle temperature molto rigide.

L’ideale, durante i mesi invernali, sarebbe eliminare eventuali rami secchi e monitorare le radici, verificando la presenza di possibili insetti infestanti come gli afidi, il ragnetto rosso o l’altica.
 

Proprietà e benefici dell’alkekengi

L’alkekengi è un frutto molto apprezzato nella medicina tradizionale cinese, soprattutto per curare il ristagno dei liquidi o per far fronte a problematiche legate all’eccesso di acido urico, dato che l’alkekengi ne favorisce l’espulsione attraverso l’urina.

Grazie all’alta quantità di vitamina C, forte antiossidante, e principi attivi, questo frutto permette di tenere lontani i malanni di stagione come raffreddore e influenza, fungendo da “aspirina naturale”. Inoltre, l’alkekengi permette di curare e prevenire altri tipi di infezione come la cistite.

Altre proprietà dell’alkekengi sono quelle emollienti, lassative e antiossidanti, oltre a quelle diuretiche e depurative che rendono questo frutto un vero e proprio toccasana da sfruttare soprattutto nei mesi più freddi.

Grazie alle sue diverse proprietà, l’alkekengi può essere impiegato anche come rimedio contro la ritenzione idrica, i calcoli e le infezioni virali.
 

Alkekengi in cucina, come utilizzarlo

L’alkekengi è una bacca che può essere mangiata intera ammesso che vengano omesse le foglie, ricche di una sostanza chiamata solanina che può portare effetti indesiderati molto fastidiosi, come mal di testa e diarrea, per oltre 24h.

Le bacche, molto simili a dei pomodorini, sono piuttosto asciutte e hanno un sapore un po’ acidulo che ricorda vagamente quello del pomodoro, frutto al quale è appunto imparentato l’alkekengi.

Prima di consumare le bacche lavale accuratamente sotto l’acqua corrente, così da eliminare qualunque residuo di solanina che potrebbe essere rimasto sulla superficie del frutto. L’alkekengi deve essere arancione e sodo.

Se in buone condizioni lo puoi dunque conservare in frigorifero per un paio di giorni. Se pensi di non riuscire a consumare tutte le bacche raccolte in questo arco di tempo, allora puoi congelarle eliminando però i calici.

A questo punto, non ti resta che gustare. Potrai consumare le bacche al naturale oppure impiegarle in cucina, in particolare in pasticceria, dove l’alkekengi viene valorizzato al massimo della sua bellezza e della sua bontà.

L’alkekengi si sposa perfettamente con il cioccolato fondente, tant’è che è possibile preparare dei deliziosi cioccolatini con questi due ingredienti, ma anche torte e gustose crostatine, che tra l’altro risulteranno molto eleganti grazie alla bellezza di questo frutto, perfetto per decorare i dolci e renderli più eleganti e scenografici.

Grazie al suo retrogusto acidulo, l’alkekengi può anche essere aggiunto a confetture di mele, pere o arance per dare un tocco in più. Deliziosa è anche la marmellata d’alkekengi, l’ideale se si vuole gustare questo frutto assaporandolo in tutta la sua essenza e se si vuole godere di tutte le proprietà offerte.
 

Dove acquistare l’alkekengi?

Se ormai ti sei incuriosito e vuoi provare questo frutto, sappi che è meglio abbandonare l’opzione supermercato, visto che non si tratta di un prodotto semplice da trovare, essendo esotico. Piuttosto, visto che si tratta di una pianta facile da curare, perché non coltivarla?

Tutto ciò che ti servirà saranno una piantina in salute e i nostri consigli per la coltivazione. Se stai pensando di coltivare l’alkekengi per godere di tutte le sue proprietà, allora non esitare: dà un’occhiata al nostro portale per recuperare tutto il materiale che ti occorre, piantina compresa.

Ti arriverà a casa nel giro di pochi giorni.

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Periodo di trapianto AlchechengiTrapianto dal 30/11 al 30/11

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