Alchechengi

Alchechengi

formato piantina1 piantina/e, in Vaso Ø 14 cm

disponibilitaTrapiantabile dal 30/11 al 30/11

Dispo: prenotabile
Acquista quanto vuoi, la spedizione costa sempre 8 Euro!

Prezzo 11.58 iva inclusa

Quantità Vaso Ø 14 cm

L'Alkekengi o alchechengi è una pianta perenne che produce delle squisite bacche commestibili.
L’alchechengi, nome scientifico physalis alkekengi, appartiene così come il pomodoro e la patata, alla famiglia delle Solanaceae.
È una pianta erbacea perenne originaria dell’Europa e dell’Asia. Il nome che gli è stato attribuito deriva dalla parola araba latinizzata “al-kakang” che vuole dire proprio lanterna cinese.
Si riconosce facilmente per i calici che avvolgono la bacca, il frutto dell’alchechengio, simili a piccole lanterne arancioni.

Scopri con noi tutto quello che c’è da sapere sulla coltivazione dell’alchechengi, quali sono le sue proprietà, gli usi e ricette in cucina e come prendertene cura.


Come si coltiva l’alchechengi?

Dopo la metà di aprile, quando il rischio di gelate tardive è superato, arriva il momento giusto per procedere con il trapianto delle tue piantine di alchechengi. Se hai intenzione di coltivarne più di uno, posiziona le piante in file distanziandole tra loro di 1 metro ciascuna.

Dopo un paio di settimane dal trapianto è il momento di concimare l’alchechengi con un prodotto ad alto contenuto di potassio. Questo servirà ad assicurarti delle fioriture abbondanti e dei frutti più saporiti. Utilizza un prodotto a lento rilascio che apporti nutrienti per tutto il ciclo colturale o in alternativa distribuisci a cadenza bisettimanale un concime liquido.

È molto importante seguire costantemente la crescita dell’alchechengi: elimina le erbe infestanti e assicura alle piante le giuste annaffiature, specie in piena estate, quando il terreno si secca con maggiore facilità. Quando la stagione fredda volge al termine, elimina i rami secchi per favorire la ripresa vegetativa della pianta.

L’alchechengi si raccoglie di norma da metà agosto/inizio settembre fino a fine autunno, quando le lanterne si seccano lasciando intravedere al loro interno la bacca. Man mano che il frutto matura, la lanterna si degrada fino a diventare un reticolo di nervature che lascia intravedere il frutto colorato al suo interno.

Per quanto riguarda la coltivazione in vaso, grazie alle dimensioni non particolarmente grandi della pianta non ci saranno particolari problemi: l’alchechengi si potrà tranquillamente tenere anche sul balcone di casa.

Ricorda che l’alchechengi non richiede cure particolari durante i mesi invernali, resistendo bene anche alle temperature molto rigide. Allo stesso tempo però è indispensabile procedere con una corretta eliminazione dei rami secchi e con il monitoraggio delle radici, particolarmente invadenti.
Inoltre, un’attenzione particolare deve essere riservata al controllo degli insetti infestanti, in grado di compromettere la salute di questo tipo di piante: dagli afidi al ragnetto rosso, fino all’altica.


Le proprietà e i benefici dell’alchechengi

L’alchechengi è un frutto molto apprezzato nella medicina tradizionale cinese dove viene utilizzato come rimedio naturale depurativo utile a stimolare la diuresi. È molto utile anche per le problematiche legate all’eccesso di acido urico dato che le sostanze contenute in queste bacche ne favoriscono l’eliminazione attraverso l’urina.

Grazie alla presenza di vitamina C e altri principi attivi che favoriscono il benessere del sistema immunitario, i frutti dell’alchechengi sono utili anche per tenere lontani i malanni di stagione oltre che altri tipi di infezioni come le cistiti. La vitamina C inoltre è in grado di aiutare il corpo in caso di raffreddore, influenza, favorendo una guarigione più rapida.


Alchechengi: idee e ricette in cucina

Prima di parlare dell’uso in cucina dell’alchechengi, ti spieghiamo come mangiarlo. L’alchechengi si può mangiare così com’è, l’importante è togliere l’involucro in cui si trovano le bacche. Le foglie che lo rivestono infatti non sono commestibili visto che contengono alte dosi di solanina, sostanza tossica.

Le bacche gialle-arancioni assomigliano a dei piccoli pomodorini, sono dei prodigi della terra, non contengono molto succo e hanno un sapore un po’ acidulo che ricorda un po’ quello del pomodoro e del lampone ma anche degli agrumi. Prima di consumare le bacche lavale bene in particolare nella parte in alto, quella che era attaccata alla pianta, dove si potrebbe essere raccolta una sostanza resinosa.

In cucina c’è una ricetta molto famosa per questo frutto, si tratta dell’alchechengi al cioccolato, meglio se fondente.
Per farli occorrono solo: 100 g di alchechengi, 100 g di cioccolato fondente di ottima qualità e 1 noce di burro.
Fai sciogliere a bagnomaria la noce di burro con il cioccolato spezzettato. Fai fondere dolcemente e nel frattempo apri i calici tirando verso l'alto le foglie. Lava la bacca sotto l'acqua corrente e asciugala delicatamente con della carta assorbente. Quando il cioccolato si sarà sciolto, toglilo dal fuoco e mescola bene. Immergi una bacca per volta nel cioccolato fino ad arrivare alle foglie. Mettile ad asciugare su della carta da forno. Il gioco è fatto!

Molto buona è anche la marmellata d’alchechengi: per farla occorrono 400 grammi di alchechengi già puliti, 250 grammi di zucchero, 1 cucchiaio di pectina per marmellate, 2 cucchiai di acqua, il succo di mezzo limone e la scorza di un limone verde non trattato. Sciogli gli alchechengi, taglia a julienne la scorza del limone verde e scottala in acqua bollente per dieci minuti. Mescola lo zucchero con la pectina, versalo sopra gli alchechengi in una casseruola, aggiungi l'acqua, il succo di limone e le scorze sbollentate. Porta a ebollizione e lascia bollire per dieci minuti mescolando.


Caratteristiche tecniche Alchechengi

L’Alchechengi è un frutto particolarmente apprezzato dalla Medicina Tradizionale Cinese che lo utilizza ad esempio come rimedio naturale depurativo utile a stimolare la diuresi e quindi perfetto nel trattamento di tutte quelle patologie del corpo in cui è presente ristagno di liquidi. Molto utile anche per le problematiche legate all’eccesso di acido urico dato che le sostanze contenute in queste bacche ne favoriscono l’eliminazione attraverso l’urina. Si utilizza in questo caso non il frutto fresco ma un estratto a base dei suoi principi attivi, più concentrato.

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