Il pomodoro è uno degli ortaggi più amati in assoluto; protagonista dei nostri orti e della cucina mediterranea, è in grado di regalare raccolti abbondanti grazie a dei semplici accorgimenti e alle giuste cure.
Le piantine di pomodoro sono infatti relativamente facili da coltivare: si adattano bene a qualsiasi tipo di terreno, anche se quello ideale per loro è a medio impasto, fertilizzato con del concime organico, fresco, profondo e, soprattutto, ben drenato. Il trapianto va effettuato in posizione soleggiata, poiché i pomodori amano il caldo e la luce, in un punto riparato dal vento.
Il momento giusto per il trapianto è la primavera: il pomodoro si trapianta infatti in pieno campo a partire dalla fine di marzo, fino a giugno inoltrato.
La giusta distanza tra le piante di pomodori
Come decidere a quale distanza trapiantare i pomodori?
I pomodori che coltiviamo nei nostri orti sono spesso a
crescita indeterminata: richiedono dei tutori come supporto e continuano a produrre nuovi rami e nuovi frutti. Fanno parte di questa tipologia le varietà:
ciliegino,
datterino ,
grappolo,
cencara,
san marzano,
costoluto,
cuore di bue e
tante altre. In questi casi si consiglia di predisporre delle
file con almeno 70-80 centimetri di distanza fra loro e almeno
40 centimetri di distanza tra una pianta di pomodori e l’altra.
Le piante di pomodoro a portamento determinato (che hanno una maturazione unica e non richiedono dei supporti) sono solitamente le varietà più adatte per la produzione di passate e conserve e richiedono una distanza maggiore: si trapiantano in file distanti almeno un metro tra loro e a una distanza di circa 60 centimetri sulla fila. La distanza in questo caso è maggiore, poiché queste hanno uno sviluppo in orizzontale.
Quando preparate il terreno, ricordate di tracciare un solco tra le piante dove far scorrere l'acqua avendo cura mantenere il terreno umido ma di
evitare i dannosi ristagni d’acqua. La crescita dei pomodori può trarre vantaggio dalla vicinanza di altri ortaggi come
carote,
lattughe e
spinaci.
