
Scommettiamo che più volte hai pensato che coltivare lamponi fosse un’attività troppo complicata, abbandonando la missione.
In realtà il lampone, scientificamente Rubus idaeus, non richiede grossissime attenzioni e anzi, può dare belle soddisfazioni. La pianta, parte della famiglia delle Rosacee, si presenta come un bell’arbusto alto 1-3 metri, con un’importante parte aerea composta da tralci e polloni, ovvero nuovi getti che spuntano in primavera e che restano allo stato erbaceo per parecchi mesi.
Caratteristica dei polloni è che sono spinati (e possono fare parecchio male). Solo verso la fine dell’estate, generalmente ad agosto, i getti erbacei lignificano e diventano ufficialmente tralci ricchi di gemme miste destinate a fruttificare nella primavera successiva.
Queste piante, diffuse spontaneamente nel sottobosco, prediligono un terreno abbastanza acido e ricco di sostanza organica, proprio come il terreno boschivo.
Vuoi coltivare i lamponi? Scopri la differenza tra piante unifere e rifiorenti
Prima di iniziare a coltivare lamponi, è bene che tu sappia che esistono più varietà di questa pianta che si differenziano principalmente per la quantità di fruttificazioni annuali.
Si parla di pianta unifera quando la produzione si limita a una sola volta l’anno, mentre si parla di lampone rifiorente se la pianta fruttifica sia a fine estate che in autunno sui tralci germogliati nello stesso anno, nella parte apicale, rifruttificando poi l’anno dopo a giugno-luglio nella parte medio-bassa del tralcio.
Ad ogni modo, vediamo subito come coltivare i lamponi partendo dall’inizio.
Come coltivare i lamponi nell’orto?
Coltivare lamponi non è affatto complicato, anzi: basta avere qualche piccola accortezza. Per prima cosa, dopo aver trovato le piantine da mettere a dimora (e a tal proposito, ti risparmiamo la fatica: dai un’occhiata al nostro portale online per trovare le piantine perfette che consegneremo direttamente a casa tua), scegli la zona dell’orto più indicata.
In genere è meglio evitare zone dove sono state precedentemente coltivate altre rosacee, così da evitare che la piantina cresca in terreni troppo aridi e poco nutriti, propensi alla diffusione di funghi e parassiti.
Il lampone cresce tranquillamente anche in zone di semi-ombra, ma il meglio di sé lo dà negli ambienti soleggiati. A questo punto, scelta la zona dell’orto, potrai effettuare il trapianto, che indicativamente va fatto tra novembre e marzo, in pieno riposo vegetativo.
Ti basterà scavare delle piccole buche non troppo profonde (una decina di centimetri dovrebbero bastare), praticando poi una concimazione a base di letame maturo e stallatico in pellets, poi copri.
Se hai intenzione di piantare più esemplari, tra una fila e l’altra lascia almeno 3 metri e circa 80 cm tra i diversi esemplari (si andrà a formare una bella siepe).
Clima
Coltivare lamponi risulta più facile nelle zone a clima mite tipiche del nord Italia, in particolare nelle zone di bassa montagna e nelle vallate.
La pianta resiste bene alle piogge forti e frequenti (sempre se non continuative per diversi giorni). Dà il meglio di sé durante i freddi invernali lunghi e intensi, con temperature inferiori a 7 °C.
Terreno
Il lampone ha bisogno di terreni ricchi, umidi e che trattengano l’umidità. Inoltre, i terreni non devono essere calcarei e sono preferibili a pH subacido.
Irrigazione
Un impianto di irrigazione è d’obbligo se si coltiva in zone molto secche. Il più adatto è l’impianto a goccia posizionato tra i filari, in estate è il sussidio perfetto per ottenere bacche più succose, grandi e saporite.
Negli altri mesi invece è meglio non irrigare a meno che non sia strettamente necessario, come in caso di siccità. Bisogna infatti ricordare che le radici della pianta sono piuttosto superficiali e il rischio di marciumi è dietro l’angolo.
Pacciamatura
Per coltivare i lamponi la pacciamatura è un’operazione molto utile per prevenire lo sviluppo di erba infestante che inibirebbe la crescita della pianta.
Si tratta di un’operazione molto semplice: basta mettere uno strato di paglia o dei teli neri sulla superficie del terreno, attorno alla pianta.
Una volta l’anno ti basterà reintegrare la sostanza organica nel terreno, così da nutrirlo.
Coltivare i lamponi: la potatura
Per coltivare i lamponi devi ricordare di eseguire, una volta ogni tanto, la potatura, operazione che varia in base al fatto che tu abbia scelto una pianta unifera o una varietà rifiorente.
Nel primo caso, i tralci dopo la fruttificazione diventano secchi e vanno dunque asportati durante l’inverno. Oltre ai tralci vecchi e secchi bisognerà diradare anche i nuovi, mantenendo una base di circa 8cm e lasciando solo i fusti più robusti, che andranno cimati poco.
Infine, durante la stagione vegetativa, vanno eliminati i polloni in eccesso.
Per quanto riguarda le varietà rifiorenti la situazione cambia. I tralci andranno infatti cimati dopo la produzione autunnale e di nuovo verranno cimati alla base solo dopo la fruttificazione estiva.
È anche vero che, molto spesso, le bifere vengono trattate come unifere, così da garantire produzioni autunnali più abbondanti e anticipate.
Fatto ciò, la tua pianta sarà sana e fruttificherà in abbondanza, regalandoti in media circa 1-1kg e mezzo di frutti da raccogliere a più riprese, ma con estrema delicatezza per non danneggiare i frutti.
Essendo delicatissimi, ricorda che una volta raccolti vanno consumati o venduti praticamente subito!
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Le piantine, una volta scelte, arriveranno a casa tua con un semplice click, pronte per essere messe a dimora. Cosa stai aspettando?