Coltivare la mora senza spine sia in vaso che in giardino
I boschi ce ne fanno dono ogni estate: scure e succose, rare sulle tavole ma perfette per la preparazione di dolci e marmellate, oppure da gustare fresche, “rubate” ai rami delle selve. Ma perché non coltivare le more nel proprio frutteto o sul proprio balcone? La varietà mora senza spine è particolarmente adatta alla coltivazione domestica, poiché è molto adattabile e non richiede particolari cure. Coltivare more senza spine in vaso è dunque sia consigliato che particolarmente conveniente dal punto di vista economico e salutare: sono infatti frutti ricchi di proprietà benefiche. 
 
Vigorosa, rustica e particolarmente resistente, questa pianta cresce bene anche in terreni poco fertili e non ha bisogno di particolari trattamenti fitosanitari. Ecco i nostri consigli in “pillole” per coltivarla al meglio: 
 

Trapianto more senza spine

Prima del trapianto preparate il terreno che ospiterà le vostre piantine: eliminate le erbe perenni, verificate l’acidità e pH del terreno, incorporate del letame maturo o del terriccio misto a concime minerale per facilitare l’attecchimento delle radici.
 
Come abbiamo scritto, la mora senza spine non è una pianta molto esigente: riesce a crescere bene anche in terreni difficili. Se però volete il meglio per le vostre piantine, scegliete un terreno simile a quello boschivo che naturalmente le accoglie, ovvero leggero e organico, ricco di humus e leggermente acido: il pH ottimale per questa pianta è tra 6,2 e 6,5. 
 
Sistematela in una posizione soleggiata e al riparo dal vento.
 
Se coltivate questi frutti di bosco in pieno campo o in giardino, trapiantateli a una distanza di almeno un metro tra una pianta e l’altra e due metri e mezzo tra le file (per cui, una pianta per due metri quadri di terra). In generale, sarà meglio trapiantare le more in un terreno che non abbia ospitato fragole e lamponi o ortaggi della famiglia delle solanacee: questo scongiurerà il pericolo di malattie fungine. 
 
Se invece coltivate le more senza spine in un vaso, sceglietene uno di almeno 30 litri di capienza e riempitelo con terriccio molto permeabile a pH 6,5. 
 
In entrambi i casi, trapiantate il pane con la radice leggermente al di sopra del colletto.
 

Coltivazione e cura della mora senza spine

Un’operazione sempre consigliata e valida è la pacciamatura, da rinnovare ogni due anni, per contenere la crescita delle erbe infestanti, proteggere le piantine da un’eccessiva insolazione e mantenere un giusto grado di umidità.
 
Al momento dell’irrigazione settimanale fate attenzione a non bagnare né i fiori né i frutti di mora per evitare le muffe.
 
Per quanto riguarda la riproduzione delle more tardive, potete farlo per propaggine: interrate uno o più rami giovani; quando avranno sviluppato la radice sarà sufficiente tagliarli e interrarli ancora per delle nuove piantine. 
 
La mora tardiva senza spine si pota in tarda primavera-estate, recidendo i tralci che hanno fruttificato e lasciando circa 3 polloni per pianta cresciuti durante l'anno a una lunghezza di 180 centimetri, e in inverno, eliminando i tralci che hanno prodotto.
 

Raccolta more senza spine: cure e proprietà

La maturazione delle more avviene poco prima dell'estate e si prolunga anche per 50 giorni.
 
Come tutti i frutti di bosco, anche le more senza spine possiedono proprietà antiossidanti (contengono, ad esempio, i flavonoidi). Sono inoltre, diuretiche, dissetanti e depurative.
 
Grandi alleate della prevenzione cardiovascolare e del buon funzionamento dell’intestino, poiché ricche di fibre, le more contengono acido folico, prezioso per le donne in gravidanza, tanta vitamina C e vitamina A.
 
Per avere un raccolto abbondante anche negli anni successivi, effettuate delle potature (anche per evitare i grovigli di rami, particolarmente infestanti se abbandonati a se stessi) anche dopo la raccolta. In autunno inoltrato potate la base di tutti i rami che hanno già fruttificato e scegliete quelli più resistenti da legare ai tutori. 
 
Siete pronti a cogliere le more senza spine direttamente nei vostri giardini e balconi?