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Il tabacco è una varietà che rientra a pieno titolo nella macro-categoria delle piantine aromatiche, poiché, come le altre aromatiche, emana profumi e sentori dovuti alle sue essenze (o composti aromatici). Scoperto, insieme alle Americhe, da Colombo quando sbarcò alle Bahamas, è stato sempre coltivato per ricavarne materiale per sigari, trinciato da pipa e, soprattutto nell’epoca moderna, sigarette. Ma al di là dell’uso industriale poco salutare che se ne fa oggi, il tabacco è una pianta molto antica, e la sua coltivazione fa parte della tradizione dei nostri avi più prossimi. Risalendo ai nostri nonni, infatti, la coltivazione del tabacco nell’orto non era affatto sporadica. Una delle operazioni più interessanti per un recupero delle varietà antiche è allora scegliere di trapiantare e coltivare il tabacco nel proprio orto: ecco qualche consiglio!
Trapianto del tabacco
In Italia è consentito coltivare e produrre un massimo di mille foglie di tabacco, per scopi non commerciali. Tenete conto che ogni pianta produce, circa, dalle 20 alle 50 foglie. Nessuna controindicazione, dunque, nel far crescere nell’orto questa piantina, meglio se a partire dal trapianto poiché è un'operazione più semplice e alla portata di tutti i farmer (e per superare la fase più critica, cioè quella della germinazione e dei primi mesi di crescita).
Una volta avviato e trapiantato, il tabacco è resistente, si adatta a diversi ambienti e terreni. L’habitat e il suolo determineranno il colore delle foglie; l’importante è che le temperature siano miti (l’ideale è sopra i 20° per la crescita, sopra i 15° al momento del trapianto) e che non sia una zona troppo piovosa. Chi vive al nord può optare senza dubbio per la coltivazione in serra.
Trapiantate il tabacco in primavera, così da permetterle di crescere senza gelo. Un terreno lavorato in profondità, leggermente acido e ben drenato sarà l’ideale, assieme a una posizione soleggiata. Ricordate le distanze: circa 90 centimetri sulla file e un metro e mezzo tra le file. Consigliamo una rotazione annuale delle colture, poiché è un tipo di pianta che tende a impoverire il terreno dei suoi elementi nutritivi.
Subito dopo il trapianto annaffiate generosamente: aiuterete le vostre piantine ad attecchire meglio.
Cure colturali e raccolta delle foglie
Il tabacco cresce con una certa rapidità, ma necessita irrigazioni frequenti e abbondanti. Fate sempre molta attenzione ai ristagni d’acqua, dannosti per la sua salute.
Vi consigliamo di potare periodicamente, di solito agli inizi della primavera, le giovani infiorescenze, per far crescere delle foglie più grandi e robuste.
La maturazione delle foglie è una fase delicata nel ciclo di vita e coltivazione del tabacco: come capire qual è il giusto livello? Alcuni elementi vi aiuteranno a comprenderlo: il lembo deve essere verde chiaro, mentre vi possono essere delle venature giallastre internervali. I margini delle foglie saranno leggermente incurvati verso il basso, mentre le foglie saranno indurite per via dell’accumulo di amido. Oltretutto, vi accorgerete della presenza di una resina dal forte odore.
La raccolta può essere effettuata recidendo le piantine alla base degli steli e lasciandole appassire in terra per alcune ora. Oppure, potrete tagliare direttamente le foglie in base al grado di maturazione, o, ancora, con tecnica mista, cioè tagliando prima le foglie più basse e, successivamente, raccogliendo quelle apicali, anche se non hanno ancora raggiunto il livello di maturazione ideale.
Le foglie più alte sono, di solito, quelle più dolci, mentre quelle in basso hanno un aroma più intenso.
Allora, siete pronti a coltivare il tabacco e dare nuova vita a un’antica tradizione nel vostro orto domestico?