Santoreggia: un profumo raffinato per una pianta antizanzare
La santoreggia non è una semplice aromatica; o, meglio, non è un’aromatica come le altre. Tra le sue mille proprietà, infatti, da quelle antisettiche fino al suo delizioso aroma da usare in cucina, ha anche una caratteristica peculiare: quella di allontanare gli insetti dannosi per le piante se messa vicino alle piantine orticole (soprattutto zucche, zucchine e cetrioli).
 
La piantina, che fa parte della  famiglia delle lamiacee, arriva a circa 35 centimetri di altezza, ed è un piccolo arbusto che forma dei graziosi cespugli con fiorellini viola, bianchi o rosa a seconda della varietà. Qui vogliamo darvi alcuni consigli e pareri per la coltivazione della santoreggia nell’orto di casa o in balcone, sempre a partire dal trapianto. Non temete: sarà facile e soddisfacente avere queste belle piantine profumate sempre a disposizione! 
 
 

Trapiantare la santoreggia nell’orto o in vaso

 
La santoreggia è molto rustica: resiste al freddo e al clima rigido delle regioni più montane. Scegliete per lei un’esposizione a mezz’ombra e un terreno di qualunque tipo, poiché si adatterà facilmente. L’unica cosa a cui prestare reale attenzione sono i ristagni d’acqua. Per il resto, potrete coltivare la santoreggia anche su terreni calcarei o inospitali!
 
Ricordate di mantenere le corrette distanze fra le piantine nell’aiuola: almeno trenta centimetri fra loro e mezzo metro tra le file. Innaffiate il terreno dopo il trapianto.
 
Se la coltivate in vaso, sceglietene uno di medie dimensioni e utilizzate l’argilla espansa sul fondo per drenare meglio. Quale terriccio usare? Un mix di terreno con compost sabbia farà al caso vostro.
 

Cure colturali

 
Tenete sempre il terreno pulito dalle infestanti nei pressi dei piccoli cespugli di santoreggia. Una buona sarchiatura sarà utile per il vostro terreno, gli darà respiro ed eviterà che si formi una crosta in superficie. La pacciamatura con materiali naturali come la paglia (con teli traspiranti), invece, sarà utile durante l’estate e durante le gelate invernali nelle regioni dal clima rigido, perché proteggerà il terreno intorno alle radici.
 
Irrigate solo in caso di siccità e, quando lo fate, è meglio irrigare più spesso ma con poche quantità d’acqua. Come si è detto, infatti, questa pianta non ama assolutamente i ristagni e resiste molto bene, data la sua natura rustica. 
 
Durante l’inverno potrete procedere a una piccola potatura: rimuovete i ramoscelli più secchi, le sarà di giovamento e l’aiuterà a respirare meglio. Inoltre, riprenderà a pieno regime il suo periodo vegetativo subito dopo l’inverno. Volete raccogliere più foglie da usare in cucina? Allora potate anche in estate: questo vi aiuterà ad avere una produzione più abbondante.
 
Tenete il terreno ben drenato e non abbiate paura degli insetti: la santoreggia scaccia afidi e anche zanzare mentre attira le farfalle preziose. Un altro ottimo motivo per averla nell’orto!
 
 

Raccolta e proprietà della santoreggia 

 
Questa piantina è usatissima nella cucina francese, soprattutto provenzale. Potrete usarne sua le foglie che i fiori; sia freschi, da aggiungere ai vostri piatti (e allora, in questo caso, la raccolta può avvenire al bisogno), sia essiccati: fate un bel raccolto estivo dei suoi piccoli ramoscelli e fateli essiccare per bene, conservandoli in un luogo fresco e asciutto. La conserverete a lungo!
 
Abbinatela ai legumi e alle vostre zuppe e minestre: vi aiuterà anche nella digestione, e sarà lenitiva in quanto possiede proprietà antispasmodiche e antisettiche.
 
Siete pronti per trapiantare la santoreggia nell’orto o in balcone?

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