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La cicoria selvatica, o radicchio, trova il suo terreno dì'origine nel territorio particolarmente accogliente e favorevole del Veneto.
Ma come mai questo territorio si distingue per la produzione di un ortaggio particolarmente amato e apprezzato ai più alti livelli culinari, in tutte le sue varietà?
Oltre a un suolo adatto, la responsabilità è da attribuirsi al Sile, un fiume di risorgiva che è in realtà il più lungo in tutta Europa, che ha nel corso degli anni trasformato questa pianta in origine amara.
Certo, le sue tipologie così differenti e il suo essere particolarmente gradevole al palato, lo si deve soprattutto all'interesse dei botanici e degli agronomi che ne hanno studiato le caratteristiche fin dal sedicesimo secolo, per renderlo un prodotto sempre più resistente, nutriente e appetibile attraverso le varie tecniche di coltivazione.
La classificazione dei diversi tipi di radicchio dipende dall’epoca di raccolta, (precoci, che maturano già da settembre, o tardivi, solitamente disponibili dal mese di novembre), e anche dal colore delle foglie (rosso, variegato, bianco).
Il radicchio bianco tardivo
Il radicchio bianco tardivo è tra le varietà che consigliamo maggiormente per la coltivazione casalinga: matura verso febbraio (o comunque a circa 120 giorni dal trapianto), ma vale la pena aspettare, poiché produce un cespo grosso e soddisfacente, ha un bel color panna e un sapore delicato e amabile.
Questa piantina è semplice da coltivare: si adatta a ogni tipo di terreno e ai luoghi scarsamente baciati dal sole. Vi basterà aggiungere del buon concime organico e annaffiare con regolarità, evitando i ristagni d'acqua, specie durante tutto il periodo di crescita.
Abbiate cura di trapiantarlo lasciando le giuste distanze: almeno 30 centimetri sulla fila e 35 tra le file. In generale, ogni metro quadrato del vostro orto potrà ospitare fino a otto piante di questo radicchio.
Vi sconsigliamo la rincalzatura, mentre è importante mantenere le aree in prossimità dei radicchi sempre pulite dalle infestanti.
Abbiate cura di proteggere il radicchio tardivo durante le gelate persistenti, con dei teli, e di prevenire l'oidio, tra le avversità più nocive.
Quando arriverà il momento della raccolta, questi ortaggi sapranno darvi davvero soddisfazione: si conservano in frigorifero per circa una settimana e sono adatti a ogni preparazione, dai classici risotti (saranno delicatissimi con questa varietà!) al consumo crudo e immediato in insalata o pinzimonio.
Siete pronti per trapiantare il radicchio bianco tardivo nell'orto?