Indivia scarola: un'insalata ricca di proprietà
L’indivia scarola, ovvero l’insalata indivia con le foglie più dritte e larghe, leggermente “ondulate” e lisce rispetto a quelle più increspate della varietà riccia. La sua consistenza è croccante e viene considerata la più importante tra le indivie, sia per quanto riguarda la qualità che per la sua massiccia diffusione e popolarità. Inoltre, si tratta di un ortaggio dalle numerose proprietà toniche, depurative e diuretiche, oltre che dall’alto contenuto di fibra alimentare, vitamine e potassio. La scarola è anche la più resistente al freddo, dunque adatta anche per un consumo tardivo e ottima per affrontare l’inverno. Sarà comunque bene proteggere la coltivazione dell’indivia durante le gelate o i periodi in cui le temperature saranno particolarmente basse. Ma ecco qualche consiglio per coltivarla al meglio nel vostro orto di casa!
 
 

Coltivazione indivia scarola: trapianto e terreno

 
Il terreno che la ospita dovrà leggero, ben drenato e possibilmente arricchito di sostanza organica. Per quanto riguarda le consociazioni e le rotazioni: questa insalata può essere trapiantata tranquillamente dove avete precedentemente coltivato le patate, in compagnia di altri ortaggi come porri o cicoria. Meglio tenerla alla larga, però, dai cavoli e dal finocchio!
 
La prima settimana di luna crescente è un ottimo momento per trapiantare l’indivia scarola in pieno sole. Ricordate lasciare sempre almeno 25 centimetri sulla fila e 30 tra le file. Non è una piantina che occupa molto spazio: potrete coltivare parecchie insalate anche in un orto dalle dimensioni modeste.
 
A seconda del periodo di trapianto e della zona climatica, potrete raccogliere la vostra scarola in diversi momenti dell’anno, che variano da giugno a novembre, ma con buona probabilità di raccolti in pieno inverno. Si tratta di una varietà molto resistente alla salita a seme.
 

Indivia scarola: cure colturali, raccolta e consumo

 
Ricordate di ripulire la zona dalle infestanti con scerbature frequenti e di prevenirle con la pacciamatura. Si tratta di una varietà dal cespo omogeneo e autoimbiancante. Cosa significa? L’imbianchimento è un processo che rende le foglie più tenere, più croccanti ma anche più dolci (dunque meno amare). 
 
Per alcune varietà è necessario legare le foglie di indivia con uno spago e coprire i cespi con un vaso. Dopo un periodo che può variare da una settimana a una decina di giorni, privo di irrigazioni sulla chioma, i cuori di queste saranno pronti per il consumo. 
 
Vi consigliamo di consumare subito l’indivia dopo il raccolto, perché le sue foglie tenderanno subito ad indurirsi. Questa insalata è ottima consumata con radicchio e lattughe, per quanto riguarda i teneri cuori imbiancati; le foglie esterne, invece, possono essere consumate anche cotte, al forno, in padella o alla piastra. Un suggerimento per delle insalate ancora più ricche? Abbinate dei chicchi di melograno, o dell’arancia o, per restare sul classico, delle noci unite a scaglie di Grana Padano Dop. Un contorno perfetto per il vostro inverno!

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