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Quanti tipi di radicchio esistono? Di certo il territorio del nord-est italiano primeggia per la paternità di queste fantastiche colture, variegate e versatili, facili da coltivare nell'orto di casa e ottime da consumare sia crude che cotte. E se in questo articolo vi abbiamo parlato della bellezza di coltivare un prodotto tipico della tradizione nel proprio orto, qui vogliamo raccontarvi di una varietà specifica, famosa e inimitabile: il radicchio di Castelfranco. Un prodotto che viene dal cuore profondo del Veneto!
Storia del radicchio di Castelfranco
Il radicchio variegato di Castelfranco Veneto (Cichorium intybus L.) è una piantina a ciclo di coltivazione annuale della famiglia delle Asteraceae.
Le sue origini esatte sono ancora dibattute: alcuni dicono che sia nato nel lontano diciassettesimo secolo, grazie a un sapiente incontro ad opera di agronomi esperti, tra il radicchio di Treviso e la scarola, è una qualità di radicchio ottima e delicata. Secondo altri pareri, la sua origine è da far risalire agli inizi del 1900,frutto di altri incroci che riguardavano radicchio rosso e radicchi di campo nelle zone di Borgo Pieve di Castelfranco.
Coltivare il radicchio di Castelfranco
Il momento giusto per trapiantarlo nell'orto è l'estate inoltrata: ricordate di posizionarlo a sud, in pieno sole, e di mantenere le corrette distanze (almeno 30 centimetri sulla fila e 35 tra le file).
Il suo cespo raggiunge un peso medio di circa 200-250 grammi e un color bianco crema, con punte e venature viola-rossastre. Particolarmente bello alla vista (somiglia infatti a una grande rosa striata, molto aperta), è sensibile all'apporto idrico, richiede, come altri radicchi, una buona e costante annaffiatura per crescere bene. Per la sua particolare estetica e per via del suo colore, il radicchio di Castelfranco viene spesso soprannominato come “insalata orchidea” o “rosa d’inverno”.
Raccoglietelo già in tardo autunno, per assaporarlo sulle vostre tavole.
Il radicchio di Castelfranco in cucina
Questa particolare varietà è la più pregiata e osannata nella cucina regionale e non solo. La sua consistenza è tenera il gusto è vagamente amarognolo, ma con richiami dolci, che raggiungono l'apice a maturazione.
Si può utilizzare crudo nelle insalate miste, in abbinamento a arance e noci, oppure cotto, in deliziosi risotti, abbinato con la zucca e dei formaggi saporiti o semplicemente grigliato o ripassato in tegame con del lardo.
Molti chef creativi si sono cimentati nei piatti più disparati, utilizzando il radicchio persino nei dolci, negli sformati o abbinato a del cioccolato fondente e finissima granella di nocciole.
Molti chef creativi si sono cimentati nei piatti più disparati, utilizzando il radicchio persino nei dolci, negli sformati o abbinato a del cioccolato fondente e finissima granella di nocciole.