Frutta secca: la scelta perfetta per la salute e le feste natalizie

Il Natale si avvicina ed è arrivato il momento di pensare agli acquisti e alla spesa per pranzi e cene delle feste. Oltre ai mandarini, pandori e panettoni sulle tavole degli italiani a fine pasto non può mancare il cesto ben assortito di frutta secca con noci, nocciole, arachidi, mandorle, pistacchi ma anche albicocche, fichi, prugne, datteri e uvetta.

La frutta secca è inoltre un prodotto gastronomico e di tendenza, in grado di aggiungere un tocco distintivo e salutare ai tuoi regali di Natale!

Una teoria rispetto alla tradizione del consumo di frutta secca nel periodo di Natale spiega come questa venisse regalata in sostituzione dei dolci, in quanto più economica e facilmente reperibile.

In passato parte della frutta raccolta veniva fatta essiccare per poterla conservare e consumare anche durante i mesi invernali. Grazie a questa abitudine tramandata nel tempo la frutta secca è diventata immancabile nel menù natalizio!
 

Frutta secca: varietà e benefici

La frutta secca è un mix di bontà e benessere. Gustosa e croccante, è un toccasana per le abitudini alimentari, fa bene alla salute e alla dieta grazie alle sue preziose proprietà nutrizionali.

Che sia col guscio o disidratata, la frutta secca è un'ottima fonte di sali minerali come calcio, potassio, fosforo, magnesio e ferro. È possibile suddividere la frutta secca in due categorie: a guscio o frutta oleosa (lipidica), ricca di grassi e povera di zuccheri; polposa, o frutta non oleosa (o glucidica), disidratata, ricca di zuccheri e povera di grassi.

La frutta secca a guscio comprende noci, nocciole, arachidi, mandorle e pistacchi. Viene definita "frutta oleosa" o lipidica per il suo alto contenuto di grassi (90% circa), che si trovano sottoforma di acidi grassi insaturi e polinsaturi, della serie Omega-3 e Omega-6, considerati "buoni".

Essi contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo nel sangue e a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. Questi frutti hanno poca acqua, pochi zuccheri e una buona quantità di proteine. Sono anche molto ricchi di vitamina B, vitamina E, magnesio, potassio, ferro, rame, fosforo, calcio e fibre.

La frutta secca polposa invece comprende albicocche, fichi, datteri, prugne, uvetta. Questa frutta è definita glucidica e si caratterizza per l'alto contenuto di zuccheri, fibre, sali minerali e vitamine, e ad un basso contenuto di grassi.

Inolte è importante sapere che la frutta secca in generale aiuta a combattere la stitichezza, grazie alle sue notevoli proprietà lassative, aiutando il transito intestinale.
 

La coltivazione della frutta secca

L’Italia è attualmente un Paese in cui la coltivazione della maggior parte di frutti secchi ha una tradizione secolare, testimoniata in alcuni casi dalla esistenza di eccellenze riconosciute e livello mondiale.

È però importante sottolineare come la produzione italiana di frutta secca non si caratterizzi soltanto per la tradizione secolare che ha alle spalle ma sopratutto per la capacità con cui, di anno in anno, stia riuscendo ad innovare i metodi di raccolta e di coltivazione all’avanguardia.

Il nostro paese è caratterizzato da una grande ricchezza di climi che permettono una grande varietà di coltivazioni di una o più tipologie di frutta secca che assumono caratteristiche organolettiche specifiche a seconda della varietà, del terreno di coltivazione e della lavorazione a cui viene sottoposta la materia prima.

Possiamo distinguere la produzione di alcune tipologie di frutta secca nel nostro Paese per zone geografiche. Le noci sono prevalente coltivate in Campania ma negli ultimi anni sono stati piantati ampi noceti anche in Veneto ed Emilia-Romagna. Le nocciole sono coltivate anch'esse in Campania ma anche nel Lazio e Piemonte.

Le mandorle hanno invece una coltivazione diffusa soprattutto in Puglia e Sicilia. Un altro tipo di frutta secca meno comune ma comunque importante per il commercio in Italia è il pinolo, coltivato principalmente in Liguria, Toscana, Campania, Sicilia e Sardegna ma è piuttosto diffuso anche nel Lazio ed Emilia-Romagna.

I pistacchi sono tipici della Sicilia e di altre regioni del sud come Puglia e Basilicata.
 

Frutta secca: consigli per il Natale

Come vuole la tradizione, la frutta secca è la protagonista della maggior parte delle dolci pietanze natalizie.

Da nord a sud del Bel Paese si può godere anche di una vasta scelta di dolci arricchiti con questo ingrediente: dal panettone, al torrone, al panone, ai ricciarelli, ai roccocò e torte come lo strudel, il certosino e il panpepato.

La frutta secca abbinata a pesce, carne e verdura è in grado di portare ai tuoi piatti un gusto speciale, grazie alla creatività e alla miscela di sapori.

Un’idea per riutilizzare l’eventuale frutta secca che avanza dalle feste è utilizzarla per preparare una granola. Le ricette in questo caso sono svariate e personalizzabili in base ai gusti e alla disponibilità di ingredienti.

La più classica prevede di cuocere in forno per 40 minuti a 150°C un trito di frutta secca, frutta disidratata, olio di cocco o miele e un pizzico di sale. Si ottiene così un ottimo alimento per una colazione completa che può prevedere 30g di granola, 125g di yogurt, 150g di frutta fresca e 30g di cereali.

Non ti resta che liberare la fantasia e sperimentare nuovi piatti gustosi e nutrienti!