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Il melograno è una pianta da frutto che ha cominciato a riscuotere un certo successo solo di recente, principalmente per le eccezionali qualità che caratterizzano il suo frutto, la melagrana. Il melograno però è anche una pianta davvero bella e, soprattutto, semplice da coltivare, motivi per cui spesso viene scelta come albero da frutto da trapiantare in orti e giardini. Scopriamo insieme tutti i suoi segreti!
Caratteristiche del melograno
Il melograno è, a dire il vero, una pianta da frutto conosciuta fin nell'antichità coltivata adddirittura dai fenici e dagli antichi romani sebbene provenga originariamente da Oriente. Bellissimi sono soprattutto i fiori del melograno: fiori arancio-rossi che non smettono di sbocciare per tutta l'estate anche se i frutti, in realtà, maturano solo in autunno. Il frutto, ovvero la melagrana o balausta, ha l'aspetto di una bacca carnosa dal colore rosso al cui interno sono presenti numerosi chicchi dal colore rosso acceso.
Questi frutti vanno raccolti nel momento in cui il colore della loro buccia vira verso il rosa acceso oppure contestualmente alla spaccatura, anche se sarebbe meglio raccoglierli prima per garantirne una migliore conservazione. Il melograno può avere un portamento arboreo o arbustivo e presenta dimensioni modeste, raggiungendo i 2 o 3 m circa, anche se può capitare che alcuni melograni particolarmente longevi raggiungano altezze maggiori.
Come coltivare il melograno
Il melograno è una pianta che ama i climi caldo-temperati e che invece soffre quando le temperature scendono al di sotto dei -10 °; questo spiega sicuramente il fatto che la sua coltivazione sia più diffusa nel Centro e nel Sud d’Italia anche se, in realtà, lo si può coltivare tranquillamente anche al Nord dove però è meglio prediligere zone riparate e ben esposte al sole nel momento del trapianto.
Il melograno per via di terreno non è particolarmente esigente anche se prediligerebbe i terreni sciolti e scarsamente soggetti ai ristagni idrici. Il consiglio è quindi quello di evitare i terreni argillosi e al limite correggeli miscelandovi della sabbia per aumentarne le capacità drenanti. Non è inoltre necessario concimare il melograno dal momento che è ingrado di tollerare anche i terreni poveri di sostanze nutritive.
I periodi ideali per trapiantare il melograno sono l'autunno e l'inizio della primavera, quesi momenti in cui le temperature sono più moderate, né troppo calde né troppo fredde. Per quanto riguarda l'irrigazione la quantità di acqua di cui necessita il melograno dipende dalla stagione: durante l'estate è necesario un maggior quantitativo di acqua che è funzionale ad una più abbondante fruttificazione autunnale. Irrigazioni eccessive però, come in tutte le piante, sono deleterie perché potrebbero causare spaccature nei frutti con una conseguente perdita di qualità, ma anche danni alle radici che potenzialmente potrebbero provocare la morte della pianta stessa.
Il melograno per via di terreno non è particolarmente esigente anche se prediligerebbe i terreni sciolti e scarsamente soggetti ai ristagni idrici. Il consiglio è quindi quello di evitare i terreni argillosi e al limite correggeli miscelandovi della sabbia per aumentarne le capacità drenanti. Non è inoltre necessario concimare il melograno dal momento che è ingrado di tollerare anche i terreni poveri di sostanze nutritive.
I periodi ideali per trapiantare il melograno sono l'autunno e l'inizio della primavera, quesi momenti in cui le temperature sono più moderate, né troppo calde né troppo fredde. Per quanto riguarda l'irrigazione la quantità di acqua di cui necessita il melograno dipende dalla stagione: durante l'estate è necesario un maggior quantitativo di acqua che è funzionale ad una più abbondante fruttificazione autunnale. Irrigazioni eccessive però, come in tutte le piante, sono deleterie perché potrebbero causare spaccature nei frutti con una conseguente perdita di qualità, ma anche danni alle radici che potenzialmente potrebbero provocare la morte della pianta stessa.
Un consiglio è anche quello di effettuare la pacciamatura per evitare la nascita di piante spontanee che eserciterebbero una certa competizione per l’acqua e gli elementi nutritivi. Può essere effuata distribuendo uno strato circolare di paglia tutto intorno alla pianta che ha anche lo scopo di proteggere le radici dal freddo invernale e che, col tempo, si decompone contribuendo alla formazione di humus nel suolo.
Il melograno va potato semplicemente per dargli una forma base, a cespuglio o ad alberello. Le potature si eseguono dopo la raccolta nel tardo autunno o alla fine dell’inverno e hanno anche lo scopo di favorire la produzione che, normalmente, avviene sui rami più esterni. Con lo sfoltimento è quindi consigliabile tagliare i rami orientati più verso l’interno della pianta e diradare invece quelli troppo fitti.
Coltivare il melograno in vaso
È possibile coltivare il melograno anche in vaso e le cure sono praticamente le stesse, tranne la frequenza delle irrigazioni che deve essere intensificata. Il vaso deve essere poi sostituito con il passare degli anni con contenitori di volume crescente per assicurare sempre abbastanza spazio per la crescita delle radici. Il rinvaso risulta quindi una cura colturale di fondamentale importanza. Le varietà di melograno nano, che arrivano massimo ad 1 m di altezza, sono perfette per da coltivare in vaso sul balcone, ma non danno molta soddisfazione per quanto la fruttificazione.
Malattie e parassiti della pianta di melograno
Il melograno è una pianta piuttosto resistente, ma a volte può essere soggetta a patologie fungine come l‘alternaria, che si manifesta con tante piccole macchioline sul frutto e con il marciume dei semi all’interno dei frutti, motivo per cui questa malattia è detta anche cuore nero. Succede anche di assistere a dei casi di muffa grigia o botrite, che si presenta sotto forma di muffa polverosa.
In generale le malattie fungine sono favorite dall’umidità e quindi un ottimo modo per prevenirle è quello di concimare poco ma anche favorire il drenaggio del terreno. Nei casi più gravi si può anche intervenire con trattamenti a base di rame. Anche il melograno può essere inoltre colpito dall’oidio o mal bianco, facilmente prevenibile utilizzando per innaffiare la pianta una miscela di acqua e di bicarbonato di sodio; nei casi più gravi però potrebbero rendersi necessari trattamenti specifici con dei prodotti a base di zolfo.
Il melograno può essere attaccato dalla tignola o piralide, un tipo di farfalla che si nutre dei semi contenuti nei chicchi della melagrana; la tignola può essere eliminata utilizzando dei prodotti naturali a base di Bacillus turingiensis oppure installando delle trappole alimentari Tap Trap. Il melograno potrebbe essere attaccato anche dagli afidi, problema facilmente prevenibile somministrando alla pianta degli estratti di ortica.
Proprietà e benefici del melograno
La melagrana può essere aperta e mangiata al naturale: i suoi chicchi sono dolci e succosi, con una nota amarognola conferitagli dai semi presenti al loro interno. La melegrana contiene moltissime vitamine, soprattutto A e C, e sali minerali quali, in particolare, fosforo e potassio. È particolarmente ricca inoltre di fenoli, molecole dalle incredibili proprietà antiossidanti. Il consumo della melograna infatti è utile per la prevenzione dai tumori, per contrastare l'invecchiamento cellulare, ma anche per curare i fastidi legati al sopraggiungere della menopausa.
La melagrana può però essere utilizzata anche per preparare degli ottimi succhi, dei veri e propri concentrati di benessere! Il succo di melograno è un super concentrato di sostanze antiossidanti che sono in grado di proteggere le cellule ai danni dovuti allo stress ossidativo ma anche proteggere l'organismo da quelli provocati al sistema cardiovascolare dal dibaete e da elevati livelli di colesterolo nel sangue salvaguardando così la salute del sistema cardiocircolatorio. Infine, per le sue proprietà astringenti, antiage e antibatteriche in cosmetica la melagrana figura come ingrediente in molte creme e detergenti.