Capperi che buono! Il suo sapore è inconfondibile: intenso, salato e piccante.
Il gusto molto forte del cappero lo contraddistingue in particolar modo e lo rende perfetto da utilizzare soprattutto nella preparazione di pietanze, salse e condimenti.
Il cappero è una pianta mediterranea appartenente alla famiglia delle Capparacee ed è originaria dell'Asia del sud e del Mediterraneo.
In seguito troverai alcune curiosità sul cappero e qualche consiglio utile per coltivare questa pianta.
Le principali differenze tra capperi e cucunci
In realtà devi sapere che noi mangiamo i boccioli dei fiori non ancora aperti, appunto i capperi, mentre i frutti sono chiamati cucunci. Tranquillo, entrambi sono commestibili!
Dopo l’apertura del fiore dei capperi, inizia la fruttificazione che porta poi al cucuncio. La differenze tra i “frutti” della stessa pianta e appunto i boccioli dei fiori sono sostanzialmente forma, gusto e consistenza.
Il cappero ha una forma tondeggiante. É grosso al massimo come un chicco d’uva sultanina. Invece, il cucuncio, chiamato anche cappero gigante o cappero grande, si presenta con una forma più affusolata e un lungo picciolo.
Al suo interno troviamo i semi che non sono fastidiosi alla masticazione purché siano stati raccolti a tempo debito. Più i cucunci maturano, più i semi saranno grandi.
Organoletticamente, i capperi sono più profumati, i cucunci più carnosi e dalla sapidità più accentuata. I cucunci in commercio si trovano molto spesso con il gambo attaccato, lungo qualche centimetro.
Un consiglio se vuoi sperimentare il cucuncio: prova a sostituire i capperi con i cucunci in una delle ricette più famose che vedono come protagonista proprio il cappero:
- Medaglioni di vitello con salsa ai capperi;
- Carpaccio di vitello con capperi e salsa alle aggiughe;
- Focaccia con vitello tonnato e polvere di capperi;
- Tartare di vitello con crema di acciughe e polvere di capperi.
Il successo è assicurato!
Che cappero vuoi? Le principali specie di capperi
Varie sono le specie di capperi appartenenti alla famiglia delle Capparidaceae ma, fra le più importanti, ne troviamo cinque.
La prima è Capparis Spinosa. Una specie selvatica che cresce prevalentemente in zone vulcaniche e rocce costiere. Commercializzata nel Mediterraneo, è caratterizzata da due spine alla base del picciolo, da cui appunto deriva il nome. A questa varietà appartengono i famosi Capperi di Pantelleria IGP, la cui grande qualità si ritiene che sia legata al particolare suolo vulcanico.
La seconda varietà di cappero è Capparis Spinosa Inermis. Senza spine e dalle foglie scure e glabre, questa è una specie che viene coltivata sia in giardino che nelle colture industriali. Fiorisce da maggio a giugno e cresce spontaneamente sui muri e sulle rupi marine.
Il Capparis Sicula cresce in terreni argillosi del Meridione ed è distribuito nella costa europea dell’Atlantico, in Nord Africa e nella costa mediterranea, specialmente in Sicilia e Marocco.
Anche la varietà Capparis Rupestris è priva di spine, e cresce principalmente ai limiti settentrionali dell’arenale.
L'ultima tipologia è Capparis Ovata ed è riconoscibile per via delle foglie pelose e della forma ovale del boccioli; è una specie che cresce in zone aride e vicino al mare. Coltivata principalmente in Spagna e Nord Africa, è commercializzata in India e Pakistan ed è caratterizzata da un bocciolo che, una volta raccolto, non tende a rimanere compatto.
Ma come cappero si coltiva il cappero?
Non è così difficile come sembra. Innanzitutto devi trovare un posto esposto a sud, dopodiché devi mischiare al terreno della calce e della sabbia.
Assicurati che ci sia drenaggio sufficiente, dato che la pianta ama la siccità.
A questo proposito, innaffia la pianta solo quando è piccolina. Una volta sviluppate le radici, essa provvederà da sola al suo mantenimento.
Quando finisce l'estate, la notte è meglio coprire la pianta con del cellophane.
Non ti preoccupare, la pianta del cappero si può coltivare anche in balcone!
L'importante è che sia sempre esposta verso sud e che il vaso in cui viene trapiantata sia grosso, di circa 25 centimetri di diametro.
Questo servirà a dare più autonomia di liquidi alla pianta, per non doverla annaffiare spesso. Per assicurare il drenaggio, aggiungi dell'argilla espansa al vaso e anche in questo caso fai un mix di terra, sabbia e calce con le proporzioni di 70%, 15%, 15%.
La pianta nel vaso va innaffiata una volta a settimana.
Per quanto riguarda la raccolta dei capperi, essa deve avvenire quando il bocciolo è piccolo. Minore sarà la dimensione, migliore saranno gusto e consistenza. Stessa cosa vale per la raccolta del cucuncio.