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Il carciofo è un ortaggio delizioso, amato e coltivato da tempo immemore in diversi angoli del Mediterraneo. Questa piantina è tipicamente primaverile (e invernale): durante la stagione calda entra in fase di riposo, per resistere alla siccità, e ha bisogno d’acqua per ridestarsi. Volete qualche consiglio per un’ottimale coltivazione dei carciofi in piena terra? Ecco delle dritte per far crescere bene un “fiore” speciale nel vostro orto!
Trapianto del carciofo
Da marzo fino a giugno potrete trapiantare i vostri carciofi in piena terra. Ricordate sempre di lasciare le giuste distanze fra le piante: almeno 80 centimetri sulla fila e 90 tra una fila e l'altra. Sono ortaggi che richiedono un po’ di spazio, sia per le loro dimensioni, sia per la durata della carciofaia.
Scegliete un punto in pieno sole, al riparo dai rigori invernali e dal vento: gli sbalzi di temperatura o le temperature troppo rigide potrebbero infatti nuocere alle piantine.
Un terreno dal pH tra 6 e 6,5, sciolto e ben drenato, sarà ideale per coltivare i vostri carciofi in piena terra nell’orto domestico. Prima del trapianto lavoratelo in profondità con una buona vangatura, così che ospiti al meglio le radici fittonanti del carciofo. Oltretutto, sempre prima del trapianto, assicuratevi di effettuare una buona concimazione che arricchisca il suolo, come letame maturo o compost. Dopo il trapianto, irrigate in abbondanza.
Considerate anche la possibilità di realizzare delle aiuole rialzate per coltivare queste piante, se il vostro terreno non è sufficientemente drenante.
Cure colturali
Ricordate sempre che il carciofo teme le gelate: ricopritelo con del tessuto non tessuto dopo la messa a dimora. Consigliamo anche, naturalmente, una pacciamatura invernale con materiale organico. Mantenete l’umidità costante, per evitare che la pianta entri in dormienza, ma fate sempre attenzione ai ristagni idrici, per evitare marciume e avversità come lo sviluppo di malattie fungine.
Per svegliare il carciofo dal periodo di dormienza, che solitamente avviene durante i momenti più caldi e siccitosi, si può procedere irrigare anticipando la produzione degli ortaggi.
La “diccioccatura” (rimozione dei polloni) e la “scarducciatura” del carciofo sono operazioni da effettuare durante l’autunno-inverno per quanto riguarda quest’ultima, in estate per quanto riguarda la dicioccatura. In sostanza: bisognerà rimuovere quelli in eccesso prima che si aprano in ovuli, o quando sono “carducci”, cioè quando hanno già formato delle foglioline.
Per quanto riguarda le avversità: fate attenzione soprattutto agli afidi neri e alle larve di nottue, oltre che ai topi e, chiaramente, alle malattie fungine come fusarium e peronospera.
Vi consigliamo un intervento a base di rame e l’eliminazione di eventuali parti della pianta già attaccate.
Raccolta del carciofo
Da aprile fino a maggio dell'anno successivo al trapianto si raccolgono, solitamente, i carciofi, ancora con le punte ben chiuse e quando sono giovani e teneri per evitare che si induriscano e appassiscano. Ma, in realtà, qualche capolino può essere raccolto dopo pochi mesi dalla messa a dimora.
I fiori dei carciofi (o boccioli o, appunto, capolini) possono essere emessi dall’apice della piantina, o dalle diramazioni principali e secondarie. Questo ne determina la qualità. I carciofi che si trovano in commercio sono generalmente del primo e del secondo tipo.
La raccolta è scalare e varia a seconda della varietà, ma varia per tutta la durata della primavera per le varietà più resistenti al freddo.
Siete pronti a trapiantare i carciofi nell’orto e a iniziare la vostra coltivazione in piena terra? Se ben curata, la carciofaia vi darà carciofi per tanto tempo e di grande qualità rispetto a quelli che potete trovare in commercio!
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