Dragoncello

Dragoncello

formato piantina1 piantina/e, in Vaso Ø 14 cm

disponibilitaTrapiantabile dal 01/03 al 31/07

Dispo: prenotabile
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Prezzo 3.91 iva inclusa

Quantità Vaso Ø 14 cm

Il Dragoncello è una pianta aromatica e curativa dai mille usi. Il suo nome particolare si dice derivi dalla forma delle sue radici, che ricordano un gruppo di serpenti aggrovigliati. Alcuni sostengono che il nome Dragoncello derivi dall'impiego che nell'antichità se ne faceva: veniva infatti utilizzato per curare i morsi di serpente. Questa piantina singolare viene da allora usata per cucinare, visto il suo intenso aroma, o per guarire i disturbi della digestione, con notevoli risultati.
 

Caratteristiche Tecniche del Dragoncello

Il Dragoncello o Estragone, nome botanico Artemisia dracunculus, è una pianta erbacea perenne appartenente all'ordine delle Asterales. Questo arbusto della famiglia delle Compositae proviene dalla Russia, dove si è diffuso tramite crescita spontanea. Una seconda varietà di dragoncello è quella francese che, benchè sia sterile e si possa riformare solo mediante talea o divisione dei cespi, risulta più aromatica ed è più adatta alla conservazione ed alla consumazione.
 

Dragoncello: coltivazione

La coltivazione del dragoncello, se si presta attenzione ad alcuni particolari, non risulta troppo faticosa. L'ideale è comunque cercare di favorire al massimo la germogliazione dei semi o l'attecchimento della talea, essendo che i semi tendono a volte ad essere sterili. La semina può avvenire in primavera o in autunno a seconda delle esigenze e dev'essere organizzata in file distanti tra loro almeno 40 centimetri. La messa a dimora del cespo o della talea, d'altra parte, deve avvenire nei mesi di maggio o giugno, assicurandosi di lasciare 30 centimetri tra una pianta e l'altra, organizzandole in file lontane 60 centimetri tra loro.
Questa lontananza si deve al fatto che, crescendo, il Dragoncello si sviluppa formando un bel cespuglio scarmigliato.
 

Dragoncello: coltivazione in vaso

Se si sceglie la coltivazione in vaso, ci si deve assicurare che questo sia largo almeno 18 centimetri, perchè non ostacoli il libero sviluppo della pianta. L'unica altra precauzione da osservare, sia che si semini, sia che si pratichi un innesto, sia che si trapianti una piantina già formata, è quella di formare un letto di ghiaia e cocci sul fondo del vaso. In ogni caso, la scelta più comoda per coltivare il Dragoncello, visto il tasso di sterilità dei semi, è utilizzare piantine già germogliate, da poi spostare nell'orto o in un vaso.
 

Il terreno 

Il Dragoncello necessita di un terreno profondo e fertile ma soprattutto ben drenato, visto che il rischio di ristagno può essergli fatale. Se si semina in giardino o nell'orto, sarà sufficiente zappare il terreno prima di procedere, magari aggiungendo un po'di concime organico naturale, così da ottenere una distribuzione ottimale delle sostanze nutritive. Per la coltivazione in vaso sarà necessario, oltre al fondo con cocci e ghiaia per facilitare il drenaggio dell'acqua, un terriccio morbido e ben areato, possibilmente un po'sabbioso, al quale aggiungere il concime.
 

Esposizione al sole

Bisogna fare molta attenzione all'esposizione al sole del Dragoncello: questa pianta, infatti, ha bisogno di molta luce ma non sopporta bene i raggi diretti. Il Dragoncello si adatta bene ai climi temperati perchè ha comunque bisogno della luce e del calore del sole, dato che teme il freddo e spesso non sopravvive alle gelate. D'altro canto si deve comunque fare attenzione perchè, benchè questa pianta spesso non necessiti di molta acqua, tende a seccarsi ed a rovinarsi sotto la luce diretta.
 

Innaffiatura

Il Dragoncello normalmente non ha bisogno di innaffiature costanti, di fatto spesso sopravvive egregiamente grazie anche solo alle normali precipitazioni, specialmente durante le mezze stagioni. Durante l’estate però bisognera stare attenti: le piantine, infatti, possono necessitare acqua anche quotidianamente. L'indicazione migliore da seguire in questo caso è di annaffiare il Dragoncello ogniqualvolta il terriccio risulti secco al tatto, stando attenti a non esagerare dato che questa pianta teme più i ristagni che la sete. 
 

Coltivazione indoor e coltivazione in orto

Una volta che la piantina si è formata, o è stata trapiantata, al Dragoncello non servono cure particolari, soprattutto se lo si coltiva in interni. L'unica precauzione da osservare, in caso di coltivazione in orto o comunque all'aperto, è quella di proteggere la pianta dal freddo. Normalmente, verso fine autunno, la parte aerea si secca: questa va tagliata e le radici vanno coperte con una pacciamatura in paglia o in tessuto non tessuto, per proteggerle dalle gelate. In ogni caso, sia che si tratti di una coltivazione indoor o di piantine nell'orto, la coltura andrebbe rinnovata se si usa il Dragoncello in cucina. Dopo due o tre anni, infatti, la pianta invecchia e le foglie risultano meno aromatiche ed intense.
 
    

Caratteristiche della pianta di Dragoncello

    
La pianta del Dragoncello cresce fino a diventare un bel cespuglio vivace, che può raggiungere anche il metro di altezza. I rametti di colore verde brunito, sono rigidi e fitti, mentre le foglie, lineari e lanceolate, sono colorate di un verde chiaro brillante, con i margini lievemente seghettati. La fioritura continua da luglio ad ottobre, producendo piccoli corimbi, il cui colore varia dal giallo al verde. Questi fiorellini non sono particolarmente gradevoli dal punto di vista estetico, ma vengono usati spesso in cucina o nella fitoterapia, rispettivamente per aromatizzare piatti o per preparare infusi e decotti.
I frutti sono piccoli acheni rotondi e bruniti, che a volte contengono semi perlopiù sterili.
 

Propietà del Dragoncello

Il Dragoncello possiede incredibili proprietà digestive, upettiche e anti meteorismo: con un infuso, un decotto o un macerato di foglie si può favorire la digestione e l'eliminazione dei gonfiori e dell'aerofagia.
Ancora, questa pianta stimola la diuresi ed è un ottimo rimedio contro l'inappetenza, per non dimenticare le sue virtù antibatteriche. Il Dragoncello infatti è un potente antisettico naturale, utile contro il mal di gola e le altre infiammazioni, già usata dai Greci contro il mal di denti. Utili per questo scopo sono anche gli sciaqui orali, anche se il consumo eccessivo è sconsigliato alle donne in gravidanza.
 

Raccolta di fiori e foglie

La raccolta del Dragoncello si può effettuare al bisogno da giugno a settembre, anche oltre se il clima lo permette. L'importante è solo non privare tutte le piantine di ogni infiorescenza, tenendo a mente che le foglie raccolte nei primi mesi saranno più adatte ad essere surgelate che essiccate. Per i rametti raccolti nei mesi successivi, l'essiccazione dei fusti, riuniti in mazzi, deve avvenire in un luogo asciutto, caldo e ventilato. Se questo processo non avviene velocemente si rischia che le foglie anneriscano, per poi perdere gran parte dell'aroma. Sicuramente una buona alternativa è mettere le foglioline in un vasetto e surgelarle, anche se queste, sia che siano state surgelate, sia che siano state essiccate, tendono a perdere un po' dell'aroma.
 

Dragoncello: sapore ed utilizzo in cucina

Il Dragoncello ha un gusto pungente ed aromatico, può ricordare vagamente il sedano ed è molto utile in alternativa al sale come esaltatore di sapidità. I fiori e le foglie di questa pianta si prestano perfettamente ad aromatizzare arrosti, pesce ed insalate ed è da tempo utilizzato per aromatizzare l'olio, l'aceto o la mostarda. Tipico componente dei miscugli di "fines herbes" francesi e provenzali, con il suo gusto deciso che rimanda al rafano e alla menta riesce a dare un tocco di originalità ad ogni piatto. È oltretutto utilizzato nella preparazione di molte salse, come la Bernese, la Tartara o la salsa al Dragoncello, della quale costituisce l'aroma principale e, se saltata con un trito d'aglio e un filo d'olio, è pronta ad insaporire frittate, panature, spaghettate, e chi più ne ha più ne metta.
 
Insomma, sicuramente c'è posto in casa tua, o nel tuo orto, per il Dragoncello: una pianta così versatile, sia dal punto di vista della cucina, che dal punto di vista curativo e botanico, che non se ne può fare a meno

Caratteristiche tecniche Dragoncello

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