Orto invernale: gli ortaggi sfidano le temperature, quali resisteranno?

del 24/08/2021

La tua passione per la coltivazione, e di conseguenza il tuo orto, non si fermano mai, neanche davanti alle temperature più rigide in avvicinamento!

Cambiano le stagioni e con esse anche il tuo orto subisce delle variazioni, muta e si adatta al contesto ambientale.

Quando giunge la fine dell’estate arriva anche il momento giusto per cominciare a programmare nuovi trapianti. Il tuo orto si popolerà di nuove piantine che non vedono l’ora di crescere rigogliose e sfidare con successo le temperature rigide.

Se il tuo orto dovesse essere paragonato ad una squadra, quali atleti sceglieresti per la stagione invernale? Se non hai le idee chiare sul da farsi o vorresti approfondire la questione per scoprire novità e curiosità sull’argomento, noi siamo qui a posta per questo!

Continua a leggere e ti indicheremo quali ortaggi formeranno una squadra imbattibile per far crescere un orto rigoglioso e felice anche d’inverno!

 

Il radicchio

Nell’orto invernale non può mancare il radicchio!

Il radicchio è una cicoria da cespo, un ortaggio appartenente alla famiglia delle Composite.

Questo vegetale ha delle proprietà organolettiche molto importanti, si tratta infatti di un alimento leggero e digeribile che è consigliato per depurare l’organismo. È composto quasi esclusivamente da acqua e fibre, ma possiede anche numerose vitamine come la C, B, K e inoltre contiene potassio.
 

Il radicchio: come si coltiva

Nei mesi che vanno da fine luglio fino a fine agosto potrai coltivare il radicchio, di qualsiasi tipologia e specie. Generalmente, il radicchio si coltiva anche in autunno, e se prendiamo in considerazione quello rosso di Chioggia, sarà possibile coltivarlo tutto l’anno.

Per prima cosa bisognerà scegliere il terreno dove piantare questo tipo di ortaggio. Solitamente, esso preferisce delle terre fresche, profonde e poco compatte. Proprio per questo ti consigliamo, prima di trapiantare la tua fantastica piantina, di preparare l’area con un affinamento.

Non servirà abbondare con il concime, basterà infatti posizionare il radicchio in una zona dove è stata precedentemente inserita una piccola quantità di letame maturo.

Per esempio, se in una zona avevate piantato zucchine o pomodori e avevate concimato con letame maturo, adesso questa area sarà una perfetta nuova casa per le vostre piantine di radicchio.

Quindi, se il vostro terreno è già ricco di per sé, l’ideale sarà procedere con una concimazione molto leggera che può essere composta per lo più da compost domestico.

Per quanto riguarda l’irrigazione, servirà costanza ma non esagerazione. È infatti fondamentale evitare la formazione di ristagni d’acqua.

Nel caso in cui volessi essere molto preciso e mantenere il tuo terreno umido ma non inzuppato, ti consigliamo di procedere con un sistema di irrigazione a goccia che si occuperà al tuo posto di mantenere le condizioni ideali per la crescita della tua piantina di radicchio, saltando a piè pari il pericolo di far marcire i tuoi ortaggi a contatto con la terra.

La posizione ottimale per il radicchio è in pieno sole, e i frutti delle piantine andrebbero raccolti dopo circa 90 giorni che hai eseguito il trapianto per il radicchio rosso di Treviso IGP, dopo 45 giorni per quanto riguarda il radicchio di Chioggia precoce e, infine, dopo 110/120 giorni per il radicchio rosso di Treviso tardivo.

Il radicchio è coltivato in quasi tutta Italia, specialmente nelle regioni del nord e in particolare nel Veneto. Una zona rinomata e famosa proprio per la coltivazione del radicchio è Treviso, ma anche Chioggia e Castelfranco. In queste zone, infatti vi sono moltissime coltivazioni di radicchio, ogni località ha la sua particolarità.
 

Il radicchio rosso di Treviso IGP

Il radicchio di Treviso è di colore rosso, viene appunto chiamato “radicchio rosso di Treviso” e presenta il marchio IGP (indicazione geografica protetta). Questo tipo di radicchio non viene coltivato solamente nella zona di Treviso, ma anche nelle provincie di Padova e Venezia.

Questo ortaggio ha una storia che dura da molti secoli. Pare che la sua apparizione nella penisola italiana risalga al secolo XVI, nella zona di Treviso. Originariamente veniva considerato come un alimento povero, ma successivamente, grazie alle sue caratteristiche uniche e gustose, divenne un cibo pregiato e presente specialmente sulle tavole dei più abbienti.

Si ebbe l’ufficializzazione delle sue grandissime qualità con la prima mostra del radicchio, grazie a Giuseppe Benzi, un agronomo che nel 1900 decise di organizzare un evento dedicato interamente a questo ortaggio.

Il radicchio rosso di Treviso IGP si ottiene tramite la maestria e le tecniche manuali di chi lo sa lavorare e produrre. Perché non provare a piantarlo nel tuo orto e vedere che splendido risultato ne verrà fuori?

Il radicchio di Treviso può essere precoce o tardivo. Il radicchio rosso di Treviso IGP precoce si distingue per delle particolarità uniche: le sue foglie sono larghe e presentano una nervatura bianca che intervalla delle strisce di colore rosso scuro che possono virare anche al violaceo. A confronto della variante tardiva, il suo sapore è più amaro e la sua consistenza è croccante.

Il radicchio rosso di Treviso IGP tardivo è considerato il più prestigioso tra i radicchi. La sua qualità è riconosciuta a livello mondiale e il suo metodo di lavorazione non ha eguali.

Come si potrebbe evincere dal suo stesso nome, questa varietà viene raccolta successivamente rispetto a quella precoce e dopo di che, si ha il processo dell’imbianchimento. Questo trattamento conferisce all’ortaggio i suoi particolari colori.

Tutto ciò si effettua immergendo il radicchio nell’acqua di falda a temperatura controllata, per circa una ventina di giorni, finché non raggiunge la completa maturazione. Quale sarà il risultato finale?

Con questo procedimento si otterranno dei radicchi che svilupperanno foglie nuove, le quali rimarranno completamente bianche a causa della mancata produzione di clorofilla, data dall’assenza di luce solare nelle vasche d’acqua.
 

Il radicchio di Chioggia IGP

Il radicchio di Chioggia IGP viene prodotto negli splendidi territori di Chioggia (provincia di Venezia) e Rosolina (provincia di Rovigo).

In queste zone, in passato, vi era una fortissima vocazione all’agricoltura. Risalgono già al 1923 le testimonianze scritte che confermano la produzione del radicchio. Al fine della sua commercializzazione, a partire dal 1860, venne anche creato un grande mercato ortofrutticolo.

Il sapore del radicchio di Chioggia IGP è amarognolo, ma piacevole e più delicato del fratello trevigiano. Soprattutto, è un ortaggio molto versatile. In effetti, il suo utilizzo può avvenire sia in piatti crudi come insalate che in pietanze cotte che spaziano dai gustosissimi risotti alle lasagne cremose.

Le foglie di questa varietà di radicchio sono grandi e rotonde, di un brillante rosso che può essere intenso o meno. A causa della sua forma sferica e un po’ schiacciata viene anche chiamato “Rosa di Chioggia”.

Molti studi scientifici confermano le proprietà antiossidanti del radicchio, soprattutto dopo la cottura.
 

I cavoli

I cavoli appartengono alla famiglia delle Crucifere. Protagonista ormai di molti modi di dire popolari, il cavolo è spesso sottovalutato.

Le varietà da coltivare sono molteplici, ognuna con delle particolarità intrinseche, colore, forma e gusto che li differenziano. Hanno tutti in comune delle proprietà benefiche che li contraddistinguono.

Innanzitutto, il cavolo è antinfiammatorio e quindi utile nel caso di affezioni dell’apparato respiratorio. Inoltre, fornisce fibre fondamentali a livello intestinale e apporta all’organismo buone quantità di potassio, calcio e ferro.

Generalmente, i cavoli vengono usati spesso in cucina per cucinare risotti, minestre, zuppe e piatti unici come involtini oppure sono frequentemente utilizzati anche per riempire i famosi ravioli cinesi.
 

I cavoli verza

I cavoli verza sono cavoli da foglia, la cui parte commestibile è riconoscibile nelle foglie che si chiudono tra loro formando una sorta di bocciolo di rosa.

La coltivazione di questo ortaggio è presente in tutta Italia e la produzione può avere luogo nel periodo invernale-autunnale ma anche durante la stagione primavera-autunno.

Il cavolo verza era famoso anche in tempi antichi per via delle sue proprietà benefiche e curative.

È curioso evidenziare che questi ortaggi producono un enzima per difendersi dai ruminanti che altrimenti li mangerebbero. Si tratta di un enzima in grado di scomporre i glucosinati in glucosio e agluconi.

Tutto ciò si innesca quando la pianta viene lacerata, per esempio quando un animale cerca di mangiarla. La sostanza che rilascia è volta principalmente alla difesa dai ruminanti, i quali non gradiscono per niente la linfa che questa pianta libera.

Gli agluconi hanno la particolarità di fungere da antinfiammatorio, decongestionante e antisettico topico. Inoltre, il cavolo verza è perfetto per depurare il tuo organismo se ti senti gonfio o hai problemi di stipsi.

Il cavolo verza è un vero toccasana grazie anche alle molteplici vitamine che contiene. Dalla A alla C, dalla K a minerali come ferro, calcio, zolfo e potassio, ma anche molti altri.
 

Il cavolo verza: come si coltiva

Il cavolo verza è una pianta rustica che resiste alle intemperie e alle temperature più rigide del periodo invernale. La temperatura alla quale si troverà meglio e crescerà rigoglioso si aggira sui 15/20 gradi circa.

Come visto anche per il radicchio, il cavolo verza teme i ristagni d’acqua che causano indesiderati deterioramenti dell’ortaggio, che, se a contatto con abbondanti quantità d’acqua per lunghi tempi, inevitabilmente marcisce.

Per quanto riguarda l’irrigazione, quindi, è importante mantenere ben idratata la tua piantina, ma senza generare zone di accumulo d’acqua. Se volessi ossigenare il terreno prima di trapiantare la verza, ti consigliamo di eseguire anche solo una leggera sarchiatura.

Nel caso in cui tu abbia spazio a sufficienza e voglia trovare un compagno per la tua verza, sappi che la lattuga è un’ottima alleata per la crescita di questo tipo di ortaggi.

Hai appena piantato il tuo cavolo verza e già non vedi l’ora che cresca e ti restituisca dei meravigliosi frutti? Dovrai pazientare un pochino prima del raccolto, ma sopratutto tenere gli occhi ben aperti.

Perché? Perché non vi è un’indicazione di tempo prestabilita, ma dovrai osservare e scrutare tu i cambiamenti della tua piantina. Quando noterai una testa centrale ben formata e compatta, delle foglie grandi, sarà il momento di raccogliere i frutti del tuo lavoro.

Potrai finalmente beneficiare dei tuoi sforzi e gustarti questo fantastico ortaggio in numerose ricette gustose. Noi ti consigliamo di provare ad assaporarlo nella sua naturalezza crudo in un’insalata o come tocco appetitoso in un minestrone.

Ma potrai anche cuocerlo in padella per ottenere un contorno prelibato e deciso che accompagni le tue portate principali di carne. Se preferisci fare della verza la vera protagonista della tua tavola, allora perché non cucinare un buonissimo risotto o una pasta con verza e salsiccia?
 

Il cavolo verza invernale

Le foglie scure e rugose del cavolo verza invernale sono ondulate e arricciate. Questo ortaggio resiste benissimo alle temperature fredde e raggiunge notevoli dimensioni, dando particolari soddisfazioni anche a fronte di sforzi modesti.

Il cavolo verza invernale va coltivato in pieno campo, in un terreno che sia provvisto di un importante quantitativo di sostanza organica.

È fondamentale mantenere il terreno umido, per esempio con un impianto d’irrigazione a goccia che favorisca la crescita corretta dell’ortaggio anche quando le temperature si innalzano.

Quando pianti la tua verza domandati se precedentemente nel terreno hai mai piantato anche un legume. In effetti, se la terra dove pianterai la verza è stata in origine abitata da una pianta di legumi, allora il cavolo verza si svilupperà favorevolmente.

Se decidi di piantare la tua verza in vaso, assicurati che questo sia capiente e profondo. La terra che porrai nel vaso dovrà essere morbida, concimata e ben drenata. Dopo di che, il gioco è fatto! Basterà semplicemente trovare una zona ben esposta al sole sul tuo balcone.
 

I cavolfiori

Il loro nome deriva dal latino “caulis” (cavolo) e “floris” (fiore).

La forma di questi ortaggi è prevalentemente tondeggiante e possono raggiungere un peso che varia da 1 kg a 2 kg.

Si tratta di un ortaggio appartenente al gruppo delle Crucifere che proviene dal Medio Oriente. Ma come mai è famoso anche in Italia? Già dai tempi degli antichi romani veniva usato in cucina ed era riconosciuto per le sue numerose proprietà benefiche sull’organismo umano.

Inoltre, in tempi un po’ più recenti, era frequentemente usato alla corte di Luigi XIV di Francia, ovvero il Re Sole.

Le sue proprietà benefiche sulla salute delle ossa sono rinomate. In effetti, il cavolfiore è ricco di minerali ed è prezioso anche per le sue caratteristiche che lo rendono ottimale per rigenerare i tessuti e depurare il corpo.

È provvisto anche della vitamina K, che conferisce una maggiore concentrazione e stimola la mente ad essere più attiva, prevenendo anche quelli che sono i possibili danni al sistema nervoso. Inoltre, pensa che una sola porzione di cavolfiore può soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina C!

All’interno di questa categoria troviamo moltissime varietà, si spazia dai cavolfiori più comuni fino ad arrivare ai più curiosi e colorati. In cucina sono tutti utilizzatissimi e mostrano una versatilità che li contraddistingue rispetto a tutti gli altri ortaggi che già conosci.

Perfetti per vellutate, come contorno per accompagnare carne e pesce, bolliti o per condire paste e risi. Puoi anche prepararli gratinati con della besciamella se vuoi provare un’alternativa alle lasagne, ma anche in una torta salata esprimeranno il loro elevatissimo potenziale.

Se preferisci cibi morbidi e magari ti interessa che siano leggeri e digeribili ti consigliamo di provare il purè di cavolfiore o una zuppa di cavolfiore e ceci, gustosa e nutriente!
 

I broccoli

Che orto invernale sarebbe senza i broccoli?

I broccoli sono delle piante che formano parte della famiglia delle Crucifere. Attualmente, i broccoli sono coltivati per lo più in Europa, ma sono originari di terre lontane ovvero provengono dalle zone dell’Asia minore (Grecia, Siria, Turchia).

Fecero il loro arrivo in Italia nell’età dei romani dove erano molto apprezzati per il loro sapore deciso. Ma non solo, i romani e i greci ritenevano questi ortaggi sacri vista la loro capacità di guarire alcune malattie. In ambito più profano, venivano usati prima dei banchetti a crudo per poter favorire l’assorbimento dell’alcool.

Ricchi di sali minerali come calcio, fosforo e potassio, sono anche fonte di vitamina C, B1 e B2. I broccoli sono un toccasana per combattere la ritenzione idrica, sono anche antiossidanti e rafforzano le difese immunitarie.

In cucina i broccoli sono spesso criticati e i bambini sembrano non amarli per niente. Ma se ti ingegni, vedrai che saranno graditi e finalmente liberi dai pregiudizi di chi non sa apprezzarli.

Nel caso in cui tu gradisca i sapori forti e decisi, ti consigliamo di abbinare i broccoli alla salsiccia per condire la pasta. Invece, se desideri mascherarli e nasconderli per non far percepire ai tuoi bambini il loro colore e, di conseguenza, la loro presenza, potrai realizzare degli hamburger vegetariani.

Basterà unire i broccoli, una carota le patate lessate, aggiungere sale e un pizzico di pepe per insaporire, successivamente dovrai passare i burger ancora crudi nel pangrattato.

Se preferissi aggiungere anche un po’ di formaggio grattugiato e uno o due uova per avere del nutrimento in più, nessuno te lo vieta, anzi, insaporirai ancora di più il composto!

Per quanto riguarda la cottura, sarà molto semplice infornare i vostri burger in un forno preriscaldato a 200° C. Lasciali cuocere per circa 20 minuti, dando un’occhiata ogni tanto e girandoli a metà cottura. Otterrai dei fantastici burger dorati da mangiare così oppure da inserire nei panini con salse sfiziose.
 

I broccoli: come si coltivano

Ti è venuta voglia di coltivare delle piantine di broccolo? Vedrai che soddisfazioni che ti restituiranno e che carini che saranno a mano a mano che cresceranno!

Dopo un mese circa dalla semina si sarà sviluppata una piantina di broccolo che dovrai trapiantare a distanza di almeno mezzo metro dalle altre. Per agevolare lo sviluppo del broccolo potresti anche lasciare una distanza di 60 o 70 cm, se gli spazi te lo consentono.

Per evitare che il terreno non sia ossigenato e per contrastare la comparsa di erbacce, ti consigliamo di effettuare una sarchiatura e successivamente al trapianto, di irrigare moderatamente in modo tale che il terreno non sia mai del tutto secco.

Le varietà di questo ortaggio sono numerosissime, ma indicativamente puoi fare affidamento sul fatto che il periodo di trapianto vada più o meno da luglio a ottobre.


Il broccolo calabrese

Il broccolo calabrese è una varietà di broccolo appartenente alla famiglia Brassica oleracea.

Egli viene piantato prevalentemente nei mesi da marzo a ottobre, in posizione di pieno sole.

È una pianta rustica e vigorosa, resistente alle temperature invernali. Inoltre, produce un corimbo di ottima qualità e capace di produrre ricacci. Si adatta benissimo a diverse situazioni climatiche.

Per assicurarsi di tenere lontano il pericolo di vedere marcire le radici, presta attenzione a posizionare le piantine in un terreno che sia ben drenato.
 

La lattuga

La lattuga fa parte della famiglia delle Composite e sono tradizionalmente diffuse negli orti di molte famiglie. La lattuga è un’ottima compagna per molti ortaggi che si possono coltivare nel tuo orto invernale, anch’essa resiste bene alle basse temperature.

Tutte le varietà di lattuga si trovano bene in climi che vanno dai 15 ai 18 gradi, infatti la loro temperatura di germinazione si aggira dai 15° C ad un massimo di 22°C. Durante il periodo estivo questi ortaggi sono stressati e soffrono per il troppo caldo.
 

La lattuga: come si coltiva

La lattuga o insalata gentile si può trapiantare da gennaio fino a fine settembre. Ricorda di trapiantarla in modo che le foglioline siano distanti 1 cm da terra circa, e disponi le piantine a 25cm di distanza su una fila, mentre assicurati che la distanza tra le file stesse sia pari a 30 cm circa.

La lattuga gentile adora passare le sue giornate al sole, scegli una posizione assolata per renderla felice in modo che cresca sana e rigogliosa!

Quest’insalata è molto produttiva e, se preparerai il terreno con una corretta vangatura, arricchendolo anche con un po’ di concime, avrai dei risultati stupendi da giugno a novembre.

Presta attenzione ai mesi particolarmente freddi dove sono solite le gelate, per precauzione ti consigliamo di proteggere le piantine di lattuga con un telo di tessuto non tessuto, o se hai preferito piantarla in un vaso basterà attrezzarsi con una piccola serra che le contenga.
 

La lattuga gentile

Famosa per le sue proprietà benefiche sull’organismo umano, la lattuga gentile è una tipologia di lattuga che contiene vitamina A, B9, C, D, E K, fibre e sali minerali come ferro, fosforo, potassio.

Se hai bisogno di un pasto fresco che non ti appesantisca, la lattuga gentile è fatta a posta per te.

Hai mai sentito parlare delle innumerevoli proprietà della lattuga sull’apparato digerente? La lattuga gentile è digestiva, ma anche depurativa grazie al suo prezioso effetto lassativo.

Le foglie di questo ortaggio nascondono in loro preziosissime caratteristiche che favoriscono la protezione del sistema cardiovascolare e del cuore in particolare.

Con la presenza anche del betacarotene, è un’alleata fedele contro il colesterolo cattivo, che potresti conoscere anche con il nome “lipoproteine LDL”.

È anche un ottimo sedativo, usato anche dagli erboristi e adatto anche alla creazione di maschere fatte in casa per il viso, per donare idratazione e lucentezza alla tua pelle e dedicarti qualche minuto di relax e benessere a fine giornata.

L’orto invernale è tutto da scoprire, cela moltissime curiosità e ti dona ortaggi variegati e versatili da utilizzare in cucina, ma anche belli esteticamente se decidi di coltivarli in vaso sul tuo balcone o sul tuo terrazzo.

Sei pronto a riunire tutti i tuoi attrezzi per il giardinaggio, indossare i guanti e cominciare l’opera? Indossa un cappellino sulla testa, assicurati che durante il lavoro in balcone o nell’orto tu non prenda troppo sole!

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