Cece

Cece

formato piantina1 piantina/e, in Vaso Ø 14 cm

disponibilitaTrapiantabile dal 01/04 al 30/06

Dispo: prenotabile
Acquista quanto vuoi, la spedizione costa sempre 8 Euro!

Prezzo 4.20 iva inclusa

Quantità Vaso Ø 14 cm

Il cece è una pianta leguminosa annuale a sviluppo indeterminato, che solitamente arriva a circa 50 cm altezza circa, formando un cespuglio ramificato su cui spiccano foglioline e fiori. Questi ultimi hanno la capacità di fecondarsi autonomamente e da qui nascono i legumi a seme singolo o doppio, a differenza della maggior parte delle leguminose che formano un baccello con numerosi grani. Fioritura e maturazione sono scalari, non è così infrequente l’aborto del fiore stesso.
Le radici del cece sono molto profonde (fino a 2 metri di profondità), per questa ragione la pianta non teme la siccità, in particolare quando è ormai sviluppata.

 

Come si coltiva il cece

Cece: quale terreno per la coltivazione?

I ceci sono in realtà un legume molto facile da coltivare poiché si adatta a terreni poveri e aridi con scarsa disponibilità di acqua o comunque aiuole di terreno tendenti al secco anche del proprio orto casalingo. In verità, la pianta di cece vegeta su qualsiasi tipo di terreno, preferendo quelli sciolti, di medio impasto, siliceo-argillosi, anche poco fertili, ma sempre ben drenati di modo che i ristagni d'acqua siano opportunatamente evitati.


Cece: l'irrigazione

Originario dell’Asia, il cece si definisce scientificamente cicer arietinum, nome derivante dalla forma vagamente a “testa di ariete” del seme tondo con un paio di spigoli. Si tratta di una pianta decisamente rustica che non richiede irrigazione e ben si adatta anche a climi molto caldi, l’unica cosa che teme è l’eccessiva umidità. Una coltivazione quindi umile, nota già in antichità in tutta l’area mediterranea, forse già durante l’età del bronzo, oggi spesso coltivata in zone brulle e povere di risorse.


Cece: coltivazione e raccolta

La coltivazione del cece è molto semplice, richiede una normale operazione di sarchiatura e non serve nemmeno irrigare grazie all’apparato radicale delle sue radici. Tuttavia, come avviene per altri legumi, anche alla pianta dei ceci può essere utile un rincalzo prima che vada in fiore.
La coltura è ideale per le varie rotazioni che ci possono essere e ben si consocia con altre specie arboree tra le quali, più frequentemente, granoturco, patata, fava, vite, mandorlo, olivo.
I ceci si possono raccogliere estirpando le piante e lasciandole seccare appese per sgranarle poi successivamente. La raccolta si effettua nel periodo estivo a partire da giugno ma si accentua verso luglio-agosto, quando si vedono i baccelli secchi e anche le piante iniziano a ingiallire. Attualmente si tende ad effettuare la raccolta meccanizzata con mietitrebbie, se l'ampiezza della superficie e le eventuali tecniche colturali lo permettono.


Cece: malattie e avversità

L’ingiallimento delle piante, se improvviso, repentino e soprattutto disatteso, può implicare l’arrivo di malattie crittogamiche che fortunatamente si possono prevenire conciando direttamente il seme. Particolarmente temute sono la rabbia o antracnosi. In misura minore il cece teme altre malattie fungine come Fusarium, Verticillium, Rhizoctonia. Quanto agli insetti, non soltanto i bruchi, ma anche i tonchi possono attaccare i ceci dopo la raccolta.


Ceci: ricette e utilizzi in cucina

Il cece ha un alto valore calorico. Il seme maturo ed essiccato è largamente consumato come minestra, come contorno, o come componente di piatti tipici di varie regioni.
Vediamo alcune ricette.


Farinata di ceci e zucchine

La farinata di ceci è una torta salata molto bassa a base di acqua e farina di ceci con origini molto antiche che risalgono con tutta probabilità all’antichità greca e latina. È una specialità tipicamente ligure anche se la sua diffusione riguarda ormai un po’ tutto lo stivale per via dei suoi ingredienti semplici e comuni. Sebbene la farinata di ceci abbia acquisito, in base alle regioni della penisola, vari simpatici nomi (cecina pisana, socca piemontese o fainè sassarese, ecc...), il suo gusto squisito resta sempre qualcosa da provare, in sostituzione magari della classica frittata di uova.
Ingredienti: 200 g di farina di ceci, 300 ml acqua, 1 cipolla, 2 zucchine, olio extravergine d’oliva, sale, pepe.
Preparazione: 10 min. Cominciare a preparare la frittata di ceci mescolando in un recipiente la farina di ceci con l’acqua. Aggiungere un pizzico di sale e a piacere, una spolverata di pepe. Sbattere con la forchetta o con una frusta elettrica affinché non si formino i grumi. Bisogna vedere e ottenere una pastella morbida, né troppo liquida né troppo solida. Dopo di che, togliere la buccia alle cipolle e poi affettarle finemente su un tagliere. Prendere poi le zucchine, lavarle bene sotto l’acqua corrente togliendo gli estremi con il coltello. A questo punto, unire le cipolle e le zucchine al composto di farina di ceci e acqua, aggiungendo due cucchiai di olio di oliva extravergine e il sale. Versare il composto in una pirofila o in una teglia foderata con della carta da forno e poi infornate a 180 gradi per 15-20 minuti, finché la frittata non sarà cotta. Ogni tanto controllare la cottura ed infine togliere dal forno. Servire a temperatura ambiente magari con una bella insalata di contorno. Per insaporire maggiormente la frittata al forno, prodotto assolutamente proteico e totalmente gluten free, conviene aggiungere un trito di foglie di basilico e peperoncino.

 

Pasta ai calamari e ceci

E se hai voglia di ceci ma anche di pesce, perché non provare con una convincente pasta ai calamari e ceci? Vediamo come preparare il piatto.
Pulire i calamari e tagliarli ad anellini, scolare i ceci precedentemente cotti e condirli con olio, rosmarino, peperoncino ed uno spicchio di aglio tritato e privato dell'anima. In una padella far dorare uno spicchio di aglio ed un peperoncino in un filo di olio evo: appena l'aglio si sarà imbiondito, levarlo dalla pentola e versare i calamari. Sfumare con vino bianco e lasciarlo evaporare. Nel frattempo, prendere metà del quantitativo di ceci a disposizione e frullarli con un mixer fino ad ottenere una purea. Unire la purea ed i restanti ceci interi ai calamari continuando la cottura per cinque minuti a fiamma dolce. Cuocere la pasta in abbondante acqua leggermente salata, scolare al dente ed unirla al condimento insieme ad un mestolo di acqua di cottura. Saltare velocemente per due minuti mescolando con un mestolo in legno. Servire subito!


Si dice cece o cecio?

Cece o cecio? Innanzitutto questo legume è nominato più spesso al plurale che al singolare, tanto che alcuni ricavano il singolare dal plurale e dicono cecio invece del corretto cece. Definirlo cece è corretto, non è di genere femminile ma maschile; pertanto, al plurale fa normalmente “i ceci”, forma condivisa insieme con la variante il cecio (plurale ceci). 
In Inghilterra il cece si definisce pisello di gallina (chickpea) mentre i francesi lo chiamano pois chiche. Sbarazzandosi delle traduzioni letterali, è curioso sapere che in realtà la parola chickpea non vuole affatto dire pisello di gallina: quel chick deriverebbe dal francese chiche (misero), derivato a sua volta dal latino cicer, che già significava cece.
Dal latino cicer non è difficile individuare la radice del cognome Cicero. C'è chi sostiene che Cicerone si chiamasse così perché uno dei suoi antenati si era arricchito con il commercio di ceci, c'è invece chi sostiene che un altro dei suoi antenati avesse sul naso un bitorzolo grosso come un cece. Nessuno a dire il vero sa se sia esistito un nostro antenato che commerciava ceci e che contemporaneamente avesse un bitorzolo sul naso. Sta di fatto che in italiano quando si pronuncia la parola ceci viene quasi a crearsi un’assonanza rotonda di suoni, dando una sorta di riempimento al nostro tono di voce. Ecco perché al solo pronunciare il termine “ceci” è facile che ad una brava mamma o nonna italiana scatti subito il desiderio di preparare una ricetta a base di tali legumi.
CE-CI, le due semplici sillabe sembrano dare vita quasi una formula magica, stimolano l’appetito, creano desiderio di mangiare qualcosa di poco conosciuto, eppure così salutare!


Ceci valori nutrizionali

I ceci fanno parte della cucina tradizionale di molti paesi dell’area mediterranea. Sono sempre stati utilizzati nell’alimentazione dalle popolazioni che li coltivavano grazie al loro alto contenuto proteico e alle proprietà energetiche. Oggigiorno sono i legumi più diffusi dopo soia e fagioli. Con essi si preparano vari tipi di piatti divenuti ormai famosi in molte cucine del mondo, dall’hummus e falafel mediorientali alla celebre torta livornese, per non parlare della mitica pasta e ceci tricolore insieme ad una miriade di sazianti zuppe ricche anche di buone verdure stagionali. Se è vero che un etto di ceci contiene circa 316 kcal dandoci la prova che effettivamente i ceci sono un prodotto abbastanza calorico, c’è da dire però che le altre sostanze ivi presenti vanno comunque a compensare tale svantaggio, grazie alla ricchezza dei benefici che comportano: si parla soprattutto di vitamina B1, B2, B3, C, E, fibre, magnesio, ferro e fosforo. 


Caratteristiche tecniche Cece

Richiede un terreno povero e arido, anche sassoso va bene. Non vuole terreni salini.

Non ama i ristagni e teme l’umidità. Non bisogna concimare altrimenti il legume rimane duro dopo la cottura.

Si trapianta subito dopo l’inverno e resiste molto bene anche a temperature calde. Si coltiva però bene fino a 2000mt

Adatta anche nel caso in cui si operi  nell’orto con le rotazioni e consociazioni, perché come tutti i legumi aiuta il terreno a fare scorte di azoto e avendo radici profonde continua a smuovere e areare il terreno.

Il cece si può raccogliere dalla pianta o estirpandola e facendola seccare appesa.

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