Tarassaco

Tarassaco

formato piantina1 piantina/e, in Vaso Ø 14 cm

disponibilitaTrapiantabile dal 01/03 al 31/07

Dispo: prenotabile
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Prezzo 3.91 iva inclusa

Quantità Vaso Ø 14 cm

Il tarassaco (Taraxacum officinale), chiamato comunemente dente di leone, è conosciuto anche come soffione o cicoria selvatica. Si tratta di una pianta officinale che cresce spontanea ma che può essere coltivata tranquillamente nell’orto o in vaso. Quando fiorisce è molto semplice da riconoscere grazie al colore dei petali, un giallo acceso tendente all’arancione.
È una pianta che cresce in molte zone dell’Italia e trova il suo habitat naturale nei prati, nei campi, persino ai bordi delle strade e nelle zone alpine fino ai 2000 metri di altitudine. È una pianta rustica, che non necessita di particolari cure, se non acqua costante ed esposizione alla luce.


Tarassaco, come coltivarlo nell’orto

Il tarassaco, nonostante sia genericamente considerato come un’erba infestante, grazie alle sue capacità officinali viene coltivato negli orti. Un’altra sua dote è quella, grazie al suo fiore, di attirare le api favorendo così l’impollinazione e donando benefici anche alle piante che crescono attorno.
Il clima mediterraneo e temperato è quello che meglio favorisce lo sviluppo del tarassaco. Come abbiamo già detto si tratta comunque di una pianta rustica, che non richiede precauzioni particolari e che si adatta molto bene a qualsiasi genere ambiente.

Predilige un terreno morbido, leggero e ben drenato, anche se si adatta facilmente a qualsiasi genere di terriccio. Non richiede una concimazione particolare e l’utilizzo periodico di compost casalingo è più che sufficiente. La pianta si propaga e si sviluppa dall’inizio della primavera all’autunno inoltrato, producendo i caratteristici fiori dal colore giallo arancio intenso. La coltivazione è un’ottima idea per chi desidera utilizzare questa pianta per l’alimentazione, avere a disposizione il tarassaco nel proprio orto significa evitare di cogliere la pianta spontanea, che spesso cresce anche in ambienti inquinati.


Tarassaco, come coltivarlo in vaso

Per quanto riguarda la coltivazione in vaso, è sufficiente osservare poche regole generali, la disposizione di uno strato di ghiaia o di argilla espansa per evitare i ristagni d’acqua, che potrebbero danneggiare le radici, e l’utilizzo di un terriccio drenante ed eventualmente arricchito con compost.
Si adatta facilmente a qualsiasi clima, tuttavia è preferibile non esporlo direttamente al sole, ma scegliere una zona di penombra o comunque poco soleggiata.
La temperatura favorita del tarassaco è sui 25 gradi centigradi. Per quanto riguarda l’irrigazione, è sufficiente l’acqua proveniente dalle piogge. Ma se il clima è particolarmente caldo e asciutto, e la terra appare arida, è opportuno innaffiare regolarmente le piante la mattina presto o la sera dopo il tramonto.
Fai la massima attenzione ad evitare la formazione di ristagni di acqua nei sottovasi, in modo da evitare problemi alle radici.
In genere, non è necessaria un’attenzione particolare, ma è bene verificare periodicamente lo stato delle piantine, provvedendo a diradarle se troppo fitte, ad arricchire la terra con concime naturale e compost, ed a controllare che non siano presenti parassiti e infestanti, anche se, per sua natura, il tarassaco è piuttosto resistente a questo genere di problemi.
Per effettuare il raccolto, occorre attendere che la pianta sia sufficientemente matura, solitamente a fine estate o all’inizio dell’autunno.


Tarassaco, proprietà benefiche e utilizzi in cucina

Tra le proprietà curative del tarassaco c’è quella diuretica. Dovuta all’elevata presenza di potassio nelle sue radici e nelle sue foglie, l’azione offerta permette di combattere la ritenzione idrica e purificare levie urinarie.
Il tarassaco stimola poi le secrezioni biliari e svolge, in relazione a fegato e reni, un’azione disintossicante e decongestionante.
Promuove inoltre l’espulsione dal fegato del colesterolo in eccesso, rappresentando così un utile sistema di prevenzione di malattie cardiovascolari come l’infarto e l’ictus.
Il tarassaco viene inoltre ritenuto un ottimo antinfiammatorio e uno stimolante dell’attività pancreatica.

Questa pianta officinale può essere ingerita come insalata consumandone le foglie, oppure attraverso decotti o estratti realizzati per lo più con le sue radici. È sconsigliata a chi soffre o è a rischio di reflusso gastroesofageo od occlusione delle vie biliari. Vi sono inoltre alcune interazioni con alcuni farmaci assunti per via orale, tra i quali anche l’aspirina e il paracetamolo, la cui azione dannosa per la parete gastrica può essere enfatizzata dall’utilizzo di tarassaco.

In cucina si utilizzano le foglie e i fiori, i più teneri da gustare freschi, appena colti, in insalata, mentre le foglie più grandi si prestano anche ad essere cucinate similmente ad erbette e spinaci, e i fiori sono ottimi anche nei risotti e nelle frittate.

In erboristeria si utilizzano le radici, i fiori e le foglie essiccati, nella preparazione di decotti, infusi e tisane, inoltre, dai fiori di tarassaco si ottiene anche un ottimo miele. Al termine della fioritura, il tarassaco produce i tipici soffioni, costituiti di semi che si diffondono nel territorio.


Caratteristiche tecniche Tarassaco

Tra le proprietà curative del tarassaco c’è quella diuretica. Dovuta all’elevata presenza di potassio nelle sue radici e nelle sue foglie, l’azione offerta permette di combattere laritenzione idrica e purificare levie urinarie.

Il tarassaco stimola poi le secrezioni biliari e svolge, in relazione a fegato e reni, un’azione disintossicante e decongestionante. Promuove inoltre l’espulsione dal fegato del colesterolo in eccesso, rappresentando così un utile sistema di prevenzione di malattie cardiovascolari come l’infarto e l’ictus.

Il tarassaco viene inoltre ritenuto un ottimo antinfiammatorio e uno stimolante dell’attività pancreatica.

Questa pianta officinale può essere ingerita comeinsalata consumandone le foglie, oppure attraversodecotti o estratti realizzati per lo più con le sue radici.

Questa pianta è sconsigliata anche a chi soffre o è a rischio di reflusso gastroereofageo od occlusione delle vie biliari. Vi sono inoltre alcune interazioni con alcuni farmaci assunti per via orale, tra i quali anche l’aspirina e il paracetamolo, la cui azione dannosa per la parete gastrica può essere enfatizzata dall’utilizzo di tarassaco. 

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