Cavolo cinese

Cavolo cinese

formato piantina6 piantina/e, in Vaschetta

disponibilitaTrapiantabile dal 15/07 al 30/09

Dispo: prenotabile
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Prezzo 3.74 iva inclusa

Quantità Vaschetta

Il cavolo cinese è un ortaggio a foglia annuale o biennale della famiglia delle Brassicacee originario della Cina coltivato largamente in quasi tutti i Paesi asiatici. In Italia a differenza del cavolo cappuccio, cavolo nero, cavolfiore, cavolo verza e altre specie di crucifere viene coltivato e commercializzato solo da pochi anni a scopo alimentare per la ricchezza di sostanze nutritive e per le sue molteplici proprietà benefiche.
Scopri assieme a noi come si coltiva in orto o in vaso, quali sono le sue proprietà e che uso si può farne in cucina attraverso alcune deliziose ricette.


Cavolo cinese: come si coltiva nell’orto

Per coltivare il cavolo cinese nel tuo orto per prima cosa devi preparare il terreno. Quest’ultimo si lavora di solito subito prima di effettuare la coltura eseguendo una vangatura profonda circa 30 centimetri, dopodiché si predispongono aiole sopraelevate 15-20 cm, in modo che l’acqua non ristagni e defluisca velocemente.

Per quanto riguarda il trapianto, le distanze d’impianto variano in rapporto allo sviluppo vegetativo delle diverse varietà. In media le piantine vanno messe a dimora sulla fila a circa 40 centimetri l’una dall’altra, rispettando la distanza di 60 centimetri tra una fila e l’altra.
In un piccolo orto è però possibile infittire le piante trapiantandole a 40 centimetri di distanza sia sulla fila che tra le file.

Il cavolo cinese ama i climi umidi e presenta una discreta resistenza al freddo, anche se questa è minore rispetto a quella del cavolo verza e del cavolo di Bruxelles. In pianura padana è opportuno programmarne la coltivazione in modo da poterli raccogliere prima delle grandi gelate. La temperatura media di crescita è, durante il giorno, sui 20 °C, mentre il cespo si forma meglio attorno ai 14 °C.

Il cavolo cinese si irriga sin dalle primissime fasi di coltivazione, perché apporti irregolari d’acqua incidono fortemente sulla crescita delle piante e sulla qualità del prodotto finale. I cavoli cinesi vanno irrigati a pioggia, ma è valido pure il sistema per scorrimento-infiltrazione laterale dentro solchi.

Le cure di coltivazione consistono nel tener pulite le aiole dalle piante infestanti che, specialmente durante la fase estiva della coltura, possono svilupparsi notevolmente. Tale operazione si esegue a mezzo di ripetute zappature superficiali.

La raccolta si effettua tagliando i cespi con l’aiuto di un coltello a lama lunga, oppure scalzando la pianta con una vanga ed eliminando poi le foglie che circondano il cespo. Il cavolo di Pechino è pronto per la raccolta quando il cespo si presenta ben chiuso e sodo.


Cavolo cinese: come si coltiva in vaso

Questo salutare ortaggio si coltiva facilmente anche in vasi larghi e poco profondi in quanto la crescita delle radici è lenta e superficiale al terreno. Il substrato deve essere fresco, umido, ricco di nutrienti e deve essere mantenuto costantemente umido per tutto il ciclo vegetativo. Nell’arco di un paio di settimane si ottengono giovani piante adatte ad essere consumate crude e solo dopo circa 30-40 giorni invece si potranno raccogliere i cespi completamente formati. Per allungare il tempo di produzione si possono raccogliere le foglie man mano che crescono senza sradicare la pianta dal terreno.

Cavolo cinese, come prendersene cura: malattie e rimedi

Il cavolo cinese è in genere una pianta abbastanza rustica, anche se può naturalmente essere colpito dagli stessi parassiti e malattie che attaccano gli altri cavoli; in un orto familiare si possono però coltivare senza ricorrere ad alcun intervento antiparassitario.


Cavolo cinese: le proprietà benefiche

Coltivato da più di 2000 anni in Cina, questo ortaggio appartiene alla famiglia botanica delle Crucifere (o Brassicacee). Suoi cugini sono il cavolo verza, il cavolo cappuccio (verde e rosso), il cavolino di Bruxelles, il cavolo broccolo, il cavolfiore e altri.
Rispetto agli altri cavoli, quelli cinesi sono senz’altro più digeribili, sia crudi (affettati e conditi danno un’insalata tenera, appetitosa e croccante) che cotti (a vapore o stufati). Le ampie foglie mantenute intere, una volta sbollentate, sono ideali per preparare involtini con riso, verdure e altri ingredienti a piacere.

Come tutti i cavoli, anche quelli cinesi contengono numerose sostanze protettive (ditioltioni, glucosinolati, indoli, isotiocianati, cumarine, fenoli, ecc...) che disintossicano l’organismo e lo difendono dagli agenti inquinanti presenti nell’ambiente.
Soprattutto se consumati crudi, oppure rapidamente stufati, questi ortaggi mantengono sostanzialmente integro il loro contenuto di vitamine (la C e i caroteni, che nell’organismo diventano vitamina A) e di minerali (potassio, ferro, calcio e fosforo).


Cavolo cinese: come si cucina e alcune ricette

Il cavolo cinese si può consumare sia crudo che cotto. Cucinato negli stessi modi in cui si preparano i piatti a base di cavolo cappuccio e di cavolo verza. Può quindi essere impiegato per preparare minestre, minestroni, risotti e contorni; si può anche conservare in congelatore, dopo breve scottatura (un minuto circa).

Come già detto, le foglie giovani di questo saporito ortaggio a foglia larga possono essere usate crude nelle insalate miste e, come le foglie dell’indivia belga al forno, con un ripieno di formaggi freschi oppure marinate o conservate in salamoia con cipolla e aglio. I cespi più sviluppati invece vanno consumati cotti: saltati in padella come gli spinaci, nelle frittate, nelle torte rustiche, nelle zuppe, nei minestroni, o con pasta e riso. Il cavolo cinese è ottimo anche al forno abbinato con pancetta e cipolla.


Caratteristiche tecniche Cavolo cinese

Pianta che predilige climi umidi.
Buona resistenza al freddo.
Varietà rustica.
Matura da 60 a 80 giorni dal trapianto

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